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Nardò, preso a bottigliate per aver difeso un cane. Ma i vigili: “L’animale non era maltrattato”

Pubblicato da: redazione | Sab, 30 Giugno 2018 - 13:30

Picchiato per aver difeso un cane rinchiuso in un recinto fra feci, pezzi di vetro, “acqua sporca piena di insetti e crocchette contaminate da formiche”, dopo aver tentato invano di contattare la polizia locale di Nardò. Che, però, non ci sta, fornisce la propria versione dei fatti e annuncia a sua volta una denuncia. Protagonista della vicenda è Giacinto Damiano, 26 anni, in vacanza nel centro del Salento, che ha rimediato sette punti di sutura alla fronte.

Damiano ha raccontato di aver visto un cucciolo rinchiuso in un recinto, sotto al sole, fra rifiuti di ogni tipo e di aver cercato di sensibilizzare il proprietario dell’animale, che gestisce il supermercato poco distante, e che avrebbe promesso di sistemare subito la situazione. Tornato il giorno successivo e avendo notato il cane nelle stesse condizioni, il giovane avrebbe chiamato nuovamente la polizia locale e di aver parlato con la stessa operatrice, che ha deciso di non fare intervenire nessuno. Poco dopo, fra le “parolacce” di alcuni abitanti del posto, sarebbe stato prima offeso e poi fatto oggetto di lanci di bottiglie da un ragazzo, che si sarebbe rivelato il figlio del proprietario.

Il 26enne ha presentato denuncia e ha ricevuto la telefonata di Enrico Rizzi, presidente nazionale del Nucleo Operativo Italiano Tutela Animali Onlus, che oltre ad esprimergli “la massima vicinanza e solidarietà”, ha annunciato che sarà denunciata anche la polizia locale.

Dal Corpo di Polizia Locale di Nardò, guidato dal tenente colonnello Cosimo Tarantino, arriva però un’altra ricostruzione dei fatti in base alla quale l’animale non era sottoposto ad alcun maltrattamento. Nelle ultime due settimane, infatti, in seguito alla segnalazione di un cittadino, né gli agenti della polizia locale, né le guardie zoofile del’associazione Agriambiente Onlus avevano mai trovato l’animale nel recinto fino a domenica 24 giugno, quando le guardie hanno potuto verificare che non c’erano gli estremi per un approfondimento o per un sequestro preventivo, dovuto a cattiva custodia o maltrattamenti del cane, iscritto nell’anagrafe canina.

Poi la vicenda denunciata da Giustino Damiano. “Nelle giornate del 28 e 29 giugno – prosegue la nota della Polizia Locale di Nardò – sono effettivamente giunte al comando le telefonate della persona coinvolta nell’episodio, che non si è mai qualificata all’agente che ha raccolto le telefonate e che non ha dato seguito all’invito di recarsi al comando di via Crispi a formalizzare la denuncia. Nella giornata di oggi, peraltro, il comandante Cosimo Tarantino ha formalmente chiesto una verifica anche da parte del competente dipartimento di prevenzione della Asl Lecce. A fronte della situazione descritta e dei gravi giudizi espressi su Facebook dal protagonista di questa vicenda, il Corpo di Polizia Locale si riserva di verificare gli estremi di una denuncia nei suoi confronti a tutela del nome e della onorabilità del Corpo e di ognuno dei suoi componenti”.

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