“Non siamo contrari in linea di principio alla chiusura dei Punti di Primo Intervento, ma crediamo che ai pazienti vadano poi offerte strutture alternative cui far riferimento. La chiusura deve andare di pari passo con l’implementazione di un sistema di medicina territoriale capace di rispondere ai bisogni di salute dei cittadini”, commenta così Nicola Calabrese, segretario Fimmg Bari, la polemica sulla chiusura del PPI di Locorotondo. “Non è dignitoso – continua – che medici ed operatori sanitari finiscano col visitare i cittadini per strada, a bordo delle ambulanze. Il 118 dovrebbe intervenire solo in caso di emergenza, su codici gialli o rossi”.
“Il Decreto 70 – spiegano dal sindacato dei medici – ha imposto la chiusura dei Punti di Primo Intervento che non raggiungono i 6mila accessi all’anno (38 in Puglia). La loro chiusura dovrebbe prevedere un potenziamento della rete di medicina territoriale, che al momento invece rimane sulla carta”.