Nasce a Santa Rita la prima Casa dell’Affido, uno spazio, fisico e simbolico, in cui i cittadini potranno accostarsi ai temi dell’affido familiare e di tutti quei percorsi di cura, amore, crescita, educazione, istruzione e tutela, attivati in favore di minori, italiani e migranti, che sono al centro dell’esperienza. È un luogo in cui i genitori più vulnerabili potranno trovare sostegno, in cui cittadini interessati e famiglie affidatarie potranno confrontarsi e condividere aspettative, desideri, dubbi, porre domande, ascoltare testimonianze, con l’accompagnamento e il supporto degli operatori della cooperativa GEA, ente gestore del servizio in collaborazione con Assessorato al Welfare, Progetto Mamma Happy, l’Ufficio Immigrazione, Servizi socio educativi territoriali, Tribunale per i minorenni, Comunità di Accoglienza, Sprar, Asl con i Consultori e i Servizi socio sanitari, le Scuole, i centri Servizi per le Famiglie e le diverse agenzie territoriali di Bari e provincia
All’interno della Casa dell’Affido saranno organizzate iniziative di sensibilizzazione, informazione e formazione rivolte alla cittadinanza, perché il desiderio dell’accoglienza si rafforza e si concretizza soprattutto grazie alla conoscenza delle molteplici possibilità di essere risorsa per gli altri, attraverso diverse tipologie di affidamento familiare.
“Oggi inauguriamo un nuovo importante presidio socio-educativo a sostegno dei minori e delle famiglie più vulnerabili – ha detto l’assessore al Welfare, Francesca Bottalico -. Un luogo fisico ma con un valore fortemente simbolico, che nasce in una periferia dove il Welfare è fortemente impegnato, ma che si estende all’intera città attraverso un programma di iniziative itineranti che verranno realizzate in tutti i territori. Un’esperienza innovativa e sperimentale nelle sue caratteristiche, che offrirà un contesto dedicato ai temi dell’affido attraverso formazione, campagne di sensibilizzazione, sostegno alle famiglie, sportelli di ascolto, e investirà su nuove sfide educative come l’esperienza dell’Affido di minori migranti non accompagnati oltre che di minori italiani provenienti da situazioni fortemente vulnerabili”.
“Sono grato all’amministrazione comunale per aver scelto il territorio del Municipio IV per l’avvio di un progetto sperimentale che guarda al benessere dei minori in contesti familiari fragili – conclude il presidente del municipio Nicola Acquaviva – Insieme stiamo lavorando non per l’istituzionalizzazione dei minori ma per attivare percorsi di sostegno delle famiglie di origine e di tutela dei minori stessi grazie alla disponibilità e alla cura degli affidatari. Si tratta di un’azione pilota che sarà tanto più efficace quanto più riusciremo a far leva sui legami e sul senso di solidarietà della nostra comunità”.
La situazione a Bari
A Bari nel 2017 sono stati 193 i minori italiani affidati alle comunità e 210 i minori non accompagnati, cui si sommano i 105 minori che hanno iniziato un percorso di affidamento, 47 in modalità diurna e 58 con affidamento residenziale. Numeri eloquenti non soltanto in termini di carico sociale ed economico, considerato che si tratta di costi interamente coperti dal civico bilancio, con l’eccezione di una piccola percentuale assicurata dal Ministero in caso di minori stranieri non accompagnati, ma sopratutto in termini emotivi, educativi, relazionali.
“Pur riconoscendo l’alta professionalità degli operatori delle comunità – prosegue l’assessora Bottalico- con l’avvio della Casa dell’Affido vogliamo promuovere esperienze che permettano ai minori di recuperare la dimensione familiare di cui spesso per storia, provenienza culturale e contesto sociale sono privati e, meglio ancora, prevenire l’istituzionalizzazione investendo sulle famiglie di origine e sulle famiglie affidatarie. Il nostro obiettivo è quello di impegnarci affinché ogni bambino e ogni bambina, dopo essere stato protetto e tutelato, abbia il diritto di avere una famiglia e degli adulti che si prendano cura di lui e della sua crescita sana cosi come previsto dalla Convenzione Internazionale dei Diritti dell’Infanzia”.
Nella città di Bari ci sono molte famiglie in difficoltà, che non sempre riescono ad assicurare il mantenimento, l’educazione, l’istruzione e le indispensabili relazioni affettive dei minori. In alcuni casi si arriva ad una condizione di fragilità conclamata, vissuta soprattutto dai bambini, a cui bisogna rispondere attraverso politiche familiari nuove, integrate e sostenibili, che prevedano il coinvolgimento attivo e l’autorganizzazione delle famiglie stesse per assicurare a ciascun minore la possibilità di sperimentare l’accoglienza, l’affetto e la cura in una dimensione familiare.
Il prossimo 3 luglio, promossa dall’assessorato al Welfare con il coinvolgimento di tutta la rete istituzionale, si terrà una conferenza di servizi nel corso della quale saranno presentate le due campagne cittadine sull’affido familiare al fine di sensibilizzare la cittadinanza sulle possibilità e le modalità che consentano ad adulti e famiglie di avvicinarsi all’esperienza dell’affido, attraverso colloqui di orientamento, formazione ad hoc e definizione di un patto educativo.
I servizi
Sportello d’Ascolto Minori
Presso la sede dell’associazione Mama Happy- Centro Servizi Famiglie Accoglienti presso Scuola Di Cagno corso Alcide de Gasperi sarà attivo uno sportello informativo gratuito aperto, su appuntamento, a tutte le coppie del territorio per orientamento e informazione sull’affido familiare e l’adozione tenuto da un sociologo e da un assistente sociale.
Divulgazione delle iniziative progettuali
Tutte le attività di progetto saranno divulgate presso le agenzie educative territoriali, associazioni , parrocchie, scuole, centri servizi per le famiglie secondo un programma concordato con le stesse realtà in itinere.
Formazione e informazione nelle scuole
A partire da settembre saranno organizzati 2 cicli informativi-formativi annuali rivolti ad alunni, genitori e docenti sulla tematica dell’affido familiare e della cultura dell’accoglienza condotti da psicologi e/o assistenti sociali.
I cicli saranno articolati in 5 incontri di 2 ore ciascuno da tenersi in 8 scuole del territorio: Amedeo d’Aosta; De Lilla; Istituto Comprensivo De Amicis-Laterza; Istituto Comprensivo Garibaldi; Istituto Comprensivo Duse; Istituto Comprensivo Aristide Gabelli; Istituto Comprensivo Japigia 1-Verga; Don Milani, Istituto Comprensivo Umberto I San Nicola, oltre a 2 incontri, uno iniziale di presentazione del progetto ed uno finale di presentazione delle attività svolte.
Il percorso coinvolgerà preadolescenti e adolescenti di tutte le scuole individuate, coinvolgendo circa 500 ragazzi in una fascia di età particolarmente sensibile alle dinamiche identitarie e al confronto sociale. La scelta di questo target deriva dalla convinzione che un messaggio “portato a casa” dai ragazzi stessi possa essere maggiormente preso in considerazione dalle famiglie, che spesso non si lasciano coinvolgere in iniziative di sensibilizzazione a loro direttamente rivolte.
Formazione e informazione nelle parrocchie
a settembre in collaborazione con la parrocchie a partire dalla Cattedrale di San Sabino, saranno organizzati 2 cicli informativi-formativi, articolati in 2 incontri di 2 ore ciascuno, rivolti alle famiglie, alle coppie e ai singoli, e volti a promuovere la cultura della accoglienza in ambito familiare, condotti da psicologi e/o assistenti sociali.
La divulgazione delle iniziative progettuali avverrà attraverso l’affissione del materiale informativo nella bacheca parrocchiale e attraverso annunci durante le funzioni.
Cantiere dell’Affido
In collaborazione con il Centro diocesano di spiritualità familiare Domus familia e Nozze di Cana onlus, si terrà il Cantiere dell’Affido, una tre giorni dedicata alle famiglie e agli operatori sociali. Le tre giornate, strutturate su 8 ore giornaliere, vedranno l’alternarsi di esperti sulla tematica dell’affido e focus group condotti da coppie che vivono o hanno vissuto l’esperienza dell’affido.
Saranno utilizzate la metodologia della simulata, dell’attivazione emotiva, della discussione in gruppo, con un momento finale di sintesi, di raccolta di riflessioni e di valutazione del percorso, mirato anche all’orientamento rispetto a possibilità concrete di impegno (affido, famiglie di sostegno alle famiglia affidatarie, partecipazione alla rete di famiglie).
Percorsi di informazione e formazione all’affido familiare e costruzione ed implementazione di reti di famiglie prossimali
Un corso formativo di due giornate a semestre consentirà di approfondire alcuni aspetti informativi (linee guida regionali, tipologie di affido possibili, iter previsto, ruolo dei soggetti coinvolti nel percorso di affido, etc.) e di concentrarsi sulle tipologie di vissuti e bisogni dei bambini e delle loro famiglie di origine al fine di aumentare le competenze in modo che le famiglie affidatarie possano accedere alle proprie risorse e potenzialità e stimolare quelle dei bambini accolti.
Il percorso avrà come finalità la costruzione di una rete di famiglie affidatarie e “accoglienti” per creare un network di sostegno reciproco composto anche da altre famiglie accoglienti o da altre famiglie o singoli che, pur non sentendosi ancora pronti a portare avanti un’esperienza di accoglienza completa, sono disponibili ad avvicinarsi all’affido. Previste inoltre attività ludiche e di socializzazione finalizzate alla promozione del servizio di affido, con Open day, Serata di Gala e Cineforum tematici.