Sono due le sedi idonee per il Comune per poter ospitare gli uffici del Tribunale penale e della Procura: l’ex palazzo Telecom a Poggiofranco e l’ex sede dell’Inpdap in via Oberdan. Potrebbero rappresentare le soluzioni dal primo ottobre, ammesso che si riesca a realizzare gli eventuali interventi di ammodernamento per renderlo funzionale ad un tribunale. Tutto questo in attesa che si realizzi il polo della giustizia atteso da venti anni.
Intanto, ieri, per ovviare all’emergenza in cui versano gli uffici giudiziari di Bari a seguito dell’inagibilità dell’edificio di via Nazariantz, è stata sottoscritta una convenzione tra il ministero della Giustizia, il presidente Michele Emiliano e il presidente della Corte di Appello di Bari, Francesco Cassano, in qualità di presidente della Conferenza permanente presso la stessa Corte di Appello barese per usare il Tribunale di Modugno “per lo svolgimento delle attività giudiziarie dell’intero circondario”. “Tale soluzione – ha spiegato ieri in una nota il ministero – che avrà effetto solo nel caso in cui il nuovo immobile destinato ad ospitare gli uffici giudiziari del capoluogo pugliese non sarà ancora pienamente disponibile entro il termine del 30 settembre prossimo, quello cioè previsto dal decreto legge approvato dal Consiglio dei Ministri il 21 giugno scorso, viene consentita anche oltre il termine quinquennale richiamato dal decreto del ministro della Giustizia del 25 maggio 2018”. “Al ministero della Giustizia spetteranno le opere di manutenzione ordinaria e straordinaria dei locali dell’immobile, nonché le spese per i servizi e le forniture destinate al funzionamento degli uffici giudiziari che vi saranno ospitati; la Regione Puglia coordinerà gli enti e le istituzioni interessate nella gestione e nell’utilizzo dell’immobile; la Conferenza permanente, infine, assicurerà le operazioni logistiche e organizzative relative al trasferimento dei servizi”. La soluzione Modugno non piace agli avvocati, che protestano.