L’opposizione riscrive il regolamento della polizia locale. Il documento, che passa da 146 articoli agli attuali 65, eliminando norme antiche come la disciplina dei lustrascarpe, è stato presentato oggi dai consiglieri Giuseppe Carrieri, Michele Caradonna e Michele Picaro. “Introduciamo – spiegano – una serie di articoli per poter applicare le previsioni del decreto Minniti, tra cui il mini daspo urbano che consente l’allontanamento dalla città per 48 ore e poi per 6 mesi di chi pone in essere e reitera condotte vietate in talune parti della città”. Ad esempio nell’articolo 5 (sempre redatto dall’opposizione) si individuano le aree a verde pubblico, i plessi scolastici, i teatri, Bari Vecchia, l’area Umbertina, il quadrilatero murattiano quali zone “sensibili” nelle quali è severamente punito (anche con l’allontanamento per più giorni) chi impedisce l’accessibilità e la fruizione degli spazi con condotte aggressive/violente. “In tali aree – spiegano ancora – i vigili e le altre forze di polizia potranno sanzionare i comportamenti che ostacolano la libera fruizione degli spazi pubblici da parte dei cittadini e disporre l’immediato allontanamento dai luoghi dei trasgressori. Nel caso lo stesso soggetto reiteri successivamente le condotte, potrà essere segnalato al Questore che potrà emettere il divieto di accesso (daspo urbano) per un periodo che può arrivare anche a 6 mesi o a 2 anni per persone pregiudicate”.
Taluni nuovi articoli, poi, disciplinano invece condotte che non risultavano del tutto regolamentate precedentemente. Ad esempio il nuovo articolo 10 sanziona una serie di comportamenti vietati come il bivacco, l’imbrattare le fontane pubbliche, lo sputare per terra, l’abbandono di oggetti sul suolo pubblico. L’articolo 17 vieta il rovistare nei cassonetti dell’immondizia. L’articolo 33 che vieta l’accensione di fuochi sul territorio comunale. L’articolo 37 impone alcuni obblighi di comportamento ai gestori di bar. L’articolo 39 sanziona l’abuso di antifurti auto e/o casalinghi, l’articolo 50 vieta l’accattonaggio, l’articolo 54 vieta prestazioni sessuali sulle sedi stradali urbane, introducendo una sanzione sino a 480 euro e l’obbligo immediato di cessare l’attività.
“Il nuovo regolamento di polizia urbana – concludono – disciplina, dunque, in conformità ai principi generali dell’ordinamento giuridico ed in armonia con le norme speciali e con le finalità dello statuto della città, comportamenti ed attività influenti sulla vita cittadina al fine di salvaguardare la convivenza civile, la sicurezza dei cittadini, la più ampia fruibilità dei beni comuni e di tutelare la qualità della vita e dell’ambiente. Trattasi di un rinnovamento regolamentare, pertanto, assolutamente doveroso per il bene della nostra Città che facciamo noi consiglieri di opposizione (stante l’inerzia del sindaco Decaro) poiché da sempre riteniamo la sicurezza un’assoluta priorità di Bari”.