Un assistente capo della polizia penitenziaria di 55 anni, prossimo alla pensione, in servizio nel carcere di Matera, originario di Mottola, Comune nel quale l’uomo vive con la famiglia, questa mattina si sarebbe puntato l’arma di ordinanza al petto, facendo fuoco con il tentativo di uccidersi.
A darne notizia in un comunicato è il sindacato autonomo del Co.s.p., il Coordinamento sindacale penitenziario. L’agente penitenziario, secondo una prima ricostruzione dell’accaduto, sarebbe stato immediatamento soccorso dai vicini richiamati dalla esplosione e trasportato d’urgenza all’ospedale Santissima Annunziata di Taranto dove verserebbe in gravissime condizioni. Il Co.s.p. nel sottolineare con amarezza l’ennesimo tentativo di suicidio da parte di agenti penitenziari , pone l’accento sulle condizioni critiche e di stress psicologico in cui sono costretti a operare gli appartenenti delle Forze dell’Ordine. “Nel corpo della polizia penitenziaria – sottolinea il segretario nazionale del Co.s.p. Domenico Mastrulli – negli ultimi 20 anni si sono registrati 130 casi di suicidio. Auspico che il collega possa superare questo momento critico della propria vita”.