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Da Malika Ayane a Fabio Concato: tutti gli ospiti del Locomotive Jazz Festival al via il 10 luglio

Pubblicato da: redazione | Lun, 25 Giugno 2018 - 07:45

Dal 10 luglio al 3 di agosto la Puglia diventa il palcoscenico diffuso del Locomotive Jazz Festival, che quest’anno raggiungerà oltre Lecce, anche Taranto, Ceglie Messapica, Castro, Roca, Sant’Andrea e San Cataldo.
Tanti i nomi presenti nel cartellone di questa XIII edizione presentata dal direttore artistico Raffaele Casarano, anima traghettatrice del Locomotive Jazz Festival da tredici anni: Malika Ayane, Avion Travel, Dolcenera, Bungaro, Fabio Concato, Kurt Elling, Kenny Garrett, Stefano Di Battista e Nicky Nicolai, Nick The Nightfly, Gilles Peterson, Nicola Conte, Till Bronner e Dieter Ilg, Renzo Rubino & Gino Castaldo. Grande attesa per il concerto di inaugurazione del 10 luglio di Raffaele Casarano e il New International 4tet (Eric Legnini, Manu Katchè, Lars Danielsson) che presenterà il suo nuovo lavoro discografico Oltremare.
Con “La Musica cresce nelle periferie”, quest’anno il Locomotive – sottolineano gli organizzatori dell’evento – intende lanciare un nuovo messaggio rivolto al territorio sul quale opera e al pubblico internazionale. Nel corso delle sue 13 edizioni con oltre 200 mila spettatori, di cui 20 mila solo lo scorso anno, il Locomotive Jazz Festival compie ora un passo in avanti. Se, infatti, il fil rouge del 2017 era “la Musica nasce nelle periferie”, quello di quest’anno rimane nelle periferie, allargando gli orizzonti. “Crescere” è la parola scelta per raccontare il territorio”. “Soprattutto quest’anno – continuano gli organizzatori – il Locomotive, ha deciso di essere nei luoghi di frontiera, luoghi maltrattati, come San Cataldo, o vittime di etichette ormai logore, come Taranto, città industriale che però nasconde una storia e una cultura profonde e da riscoprire”.

Il Festival si sposta, quindi, a Taranto, Ceglie Messapica, Lecce, Castro Marina, Roca e Torre Sant’Andrea, marine di Melendugno, e San Cataldo, marina di Lecce; “luoghi da svelare sotto una nuova lente, dimostrando, al di là delle etichette, che essere ai confini può essere anche un privilegio per chi ci nasce, vive e cresce”, concludono gli organizzatori.

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