“Troppo caos, tutti fuori”. E’ successo stamattina nell’ufficio pubblico dell’Amtab in via Fornari dove decine di persone – tra cui molti anziani – in attesa di rinnovare l’abbonamento o chiedere il pass Zsr sono state costrette a restare all’esterno, con una guardia giurata che consegnava i bigliettini numerati per potersi avvicinare alla cassa al momento del proprio turno.
Una decisione inusuale che ha creato enormi disagi e proteste: in fila, infatti, c’erano diverse persone anziane, molte con problemi fisici e oggettivamente impossibilitate a restare troppo tempo in piedi e al sole. C’è chi non ce l’ha fatta e dopo 15-20 minuti di attesa ha dovuto abbandonare e andare via. Fortunatamente la giornata non era particolarmente calda, altrimenti i problemi sarebbero stati peggiori. Per quasi tutta la mattinata, quindi, i dipendenti dell’Amtab hanno lavorato al fresco, grazie all’uso dell’aria condizionata, e comodi, mentre decine di anziani in piedi fuori ad attendere pazientemente il proprio turno. Motivo? Abbiamo chiesto informazioni alla guardia giurata (non era permesso entrare a nessuno) e ci è stato spiegato che il “troppo vocio infastidiva e ostacolava il lavoro”. Ammesso che fosse così, un ufficio pubblico – lo dice la parola stessa – non può essere chiuso proprio al pubblico, se non in casi eccezionali ed emergenziali. Immaginate se in un ospedale la sala di attesa del pronto soccorso venisse interdetta a famigliari e pazienti perché le troppe voci infastidiscono il medico? Oppure, se all’Ufficio anagrafe lasciassero tutti i cittadini fuori dal palazzo?
La situazione è tornata (quasi) alla normalità solamente quando abbiamo contattato al telefono il presidente dell’Amtab, Pierluigi Vulcano, che – informato da noi di quanto stava accadendo – ha chiamato la dirigente per chiedere spiegazioni. Vulcano ha confermato quanto ci era stato riferito dalla guardai giurata e ha aggiunto: “Ho chiesto che almeno anziani e donne in stato di gravidanza non fossero lasciate fuori”.
Un altro appunto: la guardia giurata viene pagata per garantire sicurezza in caso di necessità, non per distribuire bigliettini.