“Bari è una Procura di punta nel contrasto alle mafie. Lasciarla priva di una sede, senza gli elementi necessari per sviluppare il proprio lavoro, è gravissimo”. Lo ha detto il procuratore nazionale antimafia, Federico Cafiero De Raho, intervenendo a Bari alla conferenza stampa sugli arresti per mafia eseguiti oggi dai Carabinieri del Ros nei confronti di oltre 100 affiliati ai clan Capriati e Diomede-Mercante.
Il riferimento del procuratore della Dna è al fatto che il Palagiustizia di via Nazariantz, sede della Procura e dell’ufficio del gip-gup, da ormai tre settimane è inagibile per pericolo di crollo e deve essere sgomberato. Le udienze di rinvio dei processi penali si svolgono per questo in una tendopoli montata dalla Protezione civile regionale. “Sono qui – ha detto De Raho – per esprimere vicinanza al procuratore Volpe e a tutti i magistrati della Procura di Bari e per ribadire che è necessario al più presto dare una sede a questo ufficio per un contrasto efficace a criminalità particolarmente violente come quella foggiana. Le mafie che operano sul territorio nazionale, nel sud e centro Italia e poi si proiettano nelle altre parti del nostro territorio e anche all’estero, non lavorano da sole, in modo isolato ma trovano punti di convergenza”.
“La criminalità barese – ha proseguito – ha una struttura molto ben radicata, non si tratta di clan fluidi, che si modificano nel tempo, ma di gruppi che si sono rafforzati con le affiliazioni in carcere secondo i rituali propriamente camorristici e, anzi, le alleanze con la camorra risalgono ai decenni passati. Questa criminalità è proiettata verso un sistema criminale che vede gruppi consorziati”. Soprattutto nei settori dell’approvvigionamento della droga e delle attività di riciclaggio, emerge “spesso un legame di volta in volta rinnovato – ha detto il procuratore – con ‘Ndrangheta, Cosa Nostra e Camorra”.