Ogni anno in Italia 60mila persone subiscono un arresto cardiocircolatorio, (in Puglia circa 4mila) di cui si salva soltanto il 5%. Questi alcuni dei dati presentati in occasione di ICT Innovation Cardiovascular Therapuetics, il primo Corso di Alta formazione sulle innovative terapie cardiovascolari, promosso dal professor Alessandro Santo Bortone coordinatore dell’Emodinamica Interventistica del dipartimento di Emergenza e Trapianti del Policlinico di Bari e organizzato presso la Fiera del Levante grazie alla collaborazione di Italiana Congressi.
Tra le 5 sessioni tenutesi nelle 12 aule didattiche di grande impatto è stata la simulazione del soccorso Codice Viola, organizzata dalla Cardiochirurgia del Policlinico di Bari in collaborazione con la Centrale Operativa 118 Puglia e il centro di formazione Goodfor Lab. A breve il nuovo codice verrà introdotto nel Policlinico di Bari ed è un soccorso dedicato a tutti quei pazienti che subiscono un arresto cardiaco refrattario alle manovre tradizionali.
Nel 70% dei casi di arresto cardiocircolatorio si tratta di una fibrillazione ventricolare, dunque, potenzialmente curabile con il defibrillatore. Se si riesce ad intervenire nei 5 minuti successivi la percentuale di sopravvivenza aumenta e il danno neurologico è ridotto. Ai convenzionali trattamenti rianimatori attualmente in atto sul territorio, si aggiunge il Codice Viola attraverso la tecnica ECLS, ovvero il cosiddetto supporto vitale extracorporeo. Il Codice Viola è un’opportunità in più che permette ai medici grazie all’intervento in ECMO (circolazione extracorporea esterna) di guadagnare tempo necessario per valutare la migliore diagnosi per il paziente, che può recuperare la sua funzionalità cardiaca oppure diventare candidabile ad un trapianto di cuore.
Ulteriore opportunità della tecnica che, grazie alla circolazione extracorporea lascia in vita gli organi, è quella di donarli a cuore fermo.
Con ECLS, tecnica di supporto vitale extracorporeo, grazie al macchinario ECMO si salva una vita su 4. L’evento di simulazione è stato dedicato a tutti i pazienti che non ce l’hanno fatta e coloro che sono sopravvissuti grazie all’ECMO.