Un centro polifunzionale stabile di aggregazione, accoglienza, orientamento e dialogo interculturale, che ha l’obiettivo di stimolare la vivacità culturale e la partecipazione dei residenti alle attività del centro attraverso la creazione di occasioni e spazi di confronto e formazione culturale. È stata inaugurata questa mattina, a Bari, la prima biblioteca interculturale di comunità della città negli spazi della Casa delle Culture, in via Barisano da Trani 15 nel quartiere San Paolo. Un luogo aperto a tutti, cittadini italiani e migranti, e allestito grazie alle donazioni di libri, sia per adulti che per ragazzi, dei cittadini e al lavoro volontario del gruppo scout Agesci Bari 10 che ha redatto un progetto per l’attivazione del servizio.
Determinante il contributo di un gruppo di undici docenti del liceo classico “Socrate” di Bari che hanno raccolto e devoluto integralmente i propri bonus previsti dalla legge sulla “Buona Scuola”, con l’intento di dar vita a un’iniziativa stabile nell’interesse e nella salvaguardia dell’attività didattica e del diritto allo studio, individuando nel centro polifunzionale Casa delle Culture il luogo ottimale per realizzarla, al fine di incoraggiare nuove azioni di cultura e intercultura.
Inoltre, grazie al contributo delle attiviste del gruppo facebook “Belli di mamma”, anche i più piccoli avranno uno spazio a disposizione per il gioco e l’intrattenimento.
L’iniziativa è stata presentata questa mattina dall’assessora al Welfare Francesca Bottalico, dal presidente del Municipio III Massimiliano Spizzico, dalla rappresentante dei docenti del liceo classico Socrate Marilisa Modugno e dal referente AGESCI Bari 10 Gaetano Ladisa.
Gli spazi, aperti tutti i giorni dalle ore 8 alle 20, prevedono anche un’area riservata allo studio per gli studenti, accessibile su prenotazione e attrezzata con postazione PC, stampante multifunzione e accesso wi-fi. L’accesso alla sala lettura, invece, sarà possibile solo due volte alla settimana.
Il funzionamento della biblioteca interculturale di comunità sarà a cura degli operatori di Casa delle Culture, gestita dall’Ats composta da consorzio Elpendù, cooperativa sociale C.A.P.S. e associazioni Abusuan e Gruppo Lavoro Rifugiati, e dei ragazzi del gruppo scout, che negli spazi del centro polifunzionale hanno trovato la possibilità di realizzare un progetto per il territorio, in cantiere da quasi un anno: la creazione di un luogo fisico destinato all’approfondimento, allo studio e alla lettura per tutti i residenti del quartiere.
Oltre a vari dizionari in lingua, la biblioteca dispone di un abbonamento cartaceo a una rivista internazionale e di un lettore di libri elettronici con la disponibilità di oltre un milione di titoli in digitale.
“Ringrazio tutte le realtà che hanno contribuito a questo risultato – ha esordito Francesca Bottalico -, in primis il gruppo Agesci che ha lavorato per la realizzazione del progetto, a partire dalla scrittura del regolamento che ci consentirà di far funzionare al meglio la biblioteca e da un’indagine tra i residenti che ne ha raccolto i bisogni. Ringrazio anche le attiviste del gruppo “Belli di mamma” e le docenti del liceo Socrate per aver indirizzato il loro gesto, che è insieme simbolico e politico nel senso più alto del termine, verso la Casa delle Culture, ormai al centro di numerosi progetti, idee e visioni, grazie alla sua vocazione di spazio positivo e sensibile alle suggestioni e alle esigenze dei residenti e dell’intero quartiere. Questo è un luogo sempre aperto a tutti, specialmente gli studenti delle scuole e dell’Università, in cui sperimentare e vivere l’incontro con gli altri e in cui crescere come comunità accogliente. Oggi abbiamo posto le basi per questa nuova esperienza, pertanto il mio augurio è che siano in tanti a voler dare il proprio contributo a sostegno della prima biblioteca interculturale di comunità della città”.
“Questo luogo, abbandonato per anni, è tornato a vivere grazie all’avvio della Casa delle Culture – ha continuato Massimiliano Spizzico– che consente di accogliere e avviare iniziative socio-culturali come questa, aperte a tutto il quartiere. Questo spazio, oggi, si configura come lo spazio della cittadinanza attiva e delle progettualità provenienti dal basso”.
“Si tratta di un progetto nato essenzialmente dalla volontà di educare i nostri ragazzi alla progettualità nell’ambito di un’attività che ha evidenziato i bisogni culturali di un territorio, su cui operiamo da oltre 30 anni, attraverso un’indagine con interviste face to face che ha raccolto i pareri di 300 persone – ha dichiarato Gaetano Ladisa -. Individuate le problematiche, abbiamo definito degli obiettivi per la concretizzazione di un’idea che necessitava di un luogo fisico. Grazie all’interessamento di Francesca Bottalico lo abbiamo trovato nella Casa delle Culture, che ci è parso il luogo più idoneo per fare della biblioteca uno spazio di incontro, oltre che di studio. Adesso occorrono braccia e gambe perché la biblioteca funzioni e diventi un punto di riferimento per il quartiere, anche con l’impegno dei nostri ragazzi che intendono portare avanti questo servizio per il quartiere. Il passaggio successivo potrebbe essere quello di pubblicizzarne le attività magari attraverso una piattaforma virtuale che le promuova presso un maggior numero di utenti”.
“Il progetto risponde in pieno allo spirito di ciò che volevamo fare – ha concluso Marilisa Modugno – più che un semplice gesto solidale, è un gesto politico, perché pensiamo che il bonus premiale introdotto dalla “Buona scuola” non vada in direzione della creazione di una comunità ma della competizione e di un premio riconosciuto a singoli. Quindi siamo molto soddisfatti di aver contribuito alla creazione di un vero luogo di comunità, in cui i libri sono l’elemento centrale, insieme alla multiculturalità e alla dimensione dell’incontro, com’è giusto che accada in un luogo di formazione. Per questo continueremo a seguire con attenzione questa esperienza”.