Il più antico e il più frequente è quello tra Foggia e Taranto (le due formazioni si sono affrontate 70 volte nella loro storia). Il primo si giocò il 16 ottobre del 1927 nel capoluogo dauno e fu vinto dai padroni di casa per 1 a 0. L’ultimo è quello disputato proprio dai rossoneri e i biancorossi del Bari allo Zaccheria lo scorso 21 aprile ed è terminato 1-1. Il più sentito degli ultimi vent’anni è sicuramente Bari – Lecce. Quello dei decenni precedenti, vedeva invece sfidarsi i galletti baresi e i delfini del Taranto, per il primato regionale. I derby calcistici di Puglia hanno da sempre offerto emozioni, colpi di genio e sorprese. Ma soprattutto spettacolo in campo e sugli spalti (al netto di intemperanze delle frange peggiori delle diverse tifoserie). Il prossimo campionato di serie B regalerà un ritorno al glorioso passato delle principali squadre della regione. Nel calendario predisposto dalla Lega cadetta, infatti, le sfide tra le squadre pugliesi saranno ben tre. Anzi, considerando anche il girone di ritorno, ben sei. La promozione del Lecce dopo anni di purgatorio e il mancato approdo del Bari in serie A hanno fatto sì che tre delle quattro grandi di Puglia tornassero a battersi. All’appello manca solo il Taranto, ancora invischiato nelle sue vicissitudini societarie e sportive, impantanato in quarta serie, in D, e assente dalla B dal 1993.
Il ritorno del derby Bari-Lecce, quello più giocato tra squadre pugliesi ad alto livello, è sicuramente il più atteso. La prima volta in serie A fu il 27 ottobre 1985 e lo vinse il Bari al Della Vittoria per 2 a 0. Il ritorno terminò 1 a 1. L’ultimo si è sempre giocato in A a Bari, ma al San Nicola, il 15 maggio del 2011. Ed è ricordato come il derby della vergogna. La partita fu vinta per 2 a 0 dai salentini, con gol di Jeda e autorete di Masiello. Ma proprio lo “sfortunato” intervento del terzino biancorosso che spinse nella propria rete il tiro di Jeda e chiuse i conti decretando la salvezza aritmetica dei giallorossi leccesi è stato oggetto di inchieste, attacchi e polemiche.
Il difensore attualmente in forza all’Atalanta fu coinvolto dello scandalo del calcio scommesse e delle partite truccate. Quell’autogol, si scoprì, non fu involontario, ma voluto. Girarono soldi per perdere quella partita e accordarsi per altre sconfitte del Bari in quella stagione. Al termine dell’inchiesta il terzino ha patteggiato la sua pena ed è tornato a giocare, con profitto, nella massima serie. Mentre Bari e Lecce, dopo anni di alti e bassi, sono ancora lì impegnate nella faticosa e lunga scalata alle classifiche dei campionati. Che la prossima stagione le vedrà, vicissitudini societarie dei biancorossi permettendo (come quelle del Foggia, per altri motivi), sfidarsi ancora da protagoniste alla ricerca di un primato tutto pugliese.