Da questa mattina, sedicesimo giorno nelle tende per la giustizia penale barese, non ci sono più i bagni chimici posizionati all’esterno della tendopoli nel parcheggio del Palagiustizia di via Nazariantz dichiarato inagibile. Avrebbe dovuto pagarli l’Anm ma i magistrati baresi chiedono a Comune o Regione di finanziarli. E proprio dalla Regione arriva l’immediata risposta. Sarà l’ente a fornire a sue spese l’allestimento dei servizi igienici. La conferma è arrivata con una nota stampa di poche righe: “Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano – è scritto – risponde positivamente alla richiesta dell’Anm per la sistemazione dei bagni all’esterno della tendopoli nel parcheggio del Palagiustizia di via Nazariantz. ll presidente ha chiamato il Procuratore Giuseppe Volpe per formalizzare questa disponibilità e attivato la Protezione civile regionale per tutti gli adempimenti”.
Nelle prime due settimane i bagni chimici, quattro cabine rosse in plastica, erano stati pagati dall’Ordine degli avvocati. Il 6 giugno scorso il procuratore Giuseppe Volpe aveva chiesto la disponibilità a pagarli a partire da questa settimana al presidente nazionale dell’Anm, Francesco Minisci, che era venuto a Bari proprio per l’emergenza dell’edilizia giudiziaria, il quale aveva dato la propria disponibilità a contribuire. La cose, però, sono cambiate negli ultimi giorni dopo che la Giunta distrettuale dell’Anm di Bari ha deciso, per il momento, di non pagare i bagni.
“Non abbiamo risorse sufficienti e comunque riteniamo che siano spese a carico dell’autorità amministrativa, il Comune o chi ha montato le tende (la Protezione civile regionale, ndr) – spiega il presidente dell’Anm di Bari, Giuseppe Battista – Noi siamo vittime, come gli avvocati, di questa situazione e crediamo che chiederci di pagare i bagni sia ai limiti dell’offensivo”.