I laureati magistrali, vale a dire quelli che completano il percorso di studi con il biennio di specialistica, del Politecnico di Bari hanno possibilità di trovare lavoro più che altrove in Italia. O per lo meno con una percentuale superiore alla media nazionale. A rivelarlo sono alcuni dei dati riportati da “Profilo e la condizione occupazionale dei laureati italiani”.Si tratta di uno studio realizzato da Almalaurea, consorzio tra atenei specializzato in queste tipologie di rilevazioni grazie alle banche dati condivise dalle Università.
Le “performance” del Politecnico barese sono più che confortanti e registrano anche una tendenza positiva. A un anno di distanza dalla laurea, infatti, il tasso di occupati tra chi ha studiato nell’università del capoluogo pugliese è del 74,6%. Un dato importante in aumento rispetto alla stessa indagine del 2017 che aveva segnalato un più 72%. Il dato è anche più alto rispetto alla media nazionale del 73,9% e regionale, che scende di quasi dieci punti: 64,9%. A cinque anni dal titolo, il tasso di occupazione dei laureati al Politecnico di Bari tocca il 96,2%. Lo scorso anno inferiore di quasi quattro punti percentuali. Toccava, infatti, il 92,4%. Ma ciò che colpisce maggiormente è ancora il confronto col dato nazionale, fermo a una media dell’87,3% (quello pugliese è dell’82,3%).
“I dati di Almalaurea – Spiega il rettore del Politecnico, Eugenio Di Sciascio – rappresentano la fotografia di un ateneo giovane ma ben affermato, sia nel contesto, non facile, del territorio in cui opera sia in quello nazionale e internazionale, in grado di dare prospettive concrete ai suoi studenti”.
L’indagine ha coinvolto 74 università italiane e si compone di due documenti: quello sul profilo dei laureati, per un totale di 276mila laureati nel 2017 e quello sulla condizione occupazionale, per il quale Almalaurea ha intervistato oltre 630 mila laureati, di primo e secondo livello, negli anni 2016, 2014 e 2012, contattati rispettivamente, a uno, tre e cinque anni dal titolo. Per quanto riguarda il Politecnico di Bari, l’indagine ha riguardato in tutto 5.485 laureati.
L’85,9% dei laureati è inserito nel settore privato, mentre il 13,2% nel pubblico. La restante quota lavora nel non-profit (0,6%). L’ambito dei servizi assorbe il 44,3%, mentre l’industria accoglie il 53,4% degli occupati. Più che confortante anche il dato sui contratti di lavoro. A distanza di cinque anni dal termine degli studi i laureati assunti con contratto a tempo indeterminato sono ben il 71,8%.