La svolta è arrivata oggi pomeriggio, dalla Spagna. L’Acquarius, la nave con 629 migranti a bordo (tra cui minori, bambini e donne incinte) respinti dai porti italiani e in navigazione nel canale di Sicilia, sarà accolta a Valencia. Lo ha annunciato il primo ministro socialista Pedro Sanchez. “E’ nostro obbligo aiutare ad evitare una catastrofe umanitaria e offrire un porto sicuro a queste persone”, ha detto il premier Sanchez.
Una decisione che arriva dopo il pressing di Onu e Ue affinché le ragioni umanitarie prevalessero sulle tattiche politiche e la nave fosse fatta attraccare “subito”. Non in Italia, per la soddisfazione del ministro dell’Interno, Matteo Salvini: “Evidentemente alzare la voce, cosa che Italia non faceva da anni, paga”, ha detto il leader della Lega.
Un’idea che ha però infervorato il dibattito fra quanti hanno compreso e giustificato l’approccio politico e quanti invece si sono posizioati sul “restiamo umani” trovando la vita di 629 persone più importante di una presa di posizione contro l’Europa, da affrontare in altri modi e tempi.
Bari ha detto “no” al razzismo nel presidio “A Bari, #PortiAperti, Nessuno è Straniero” appena iniziato al Molo San Nicola, contro la decisione di chiudere i porti ritenuta “brutale e fascista”. “Non si può giocare con più di 600 vite in mare per pura e becera propaganda. Quella nave deve attraccare nel nostro Paese, nei nostri porti. Siamo la terra dell’accoglienza – hanno scritto gli organizzatori sulla pagina Facebook dell’evento – la vita umana senza distinzione di colore di pelle ha un valore assoluto”. Un concetto caro alle oltre duecento persone che dalle 19 hanno iniziato a gremire l’area del Molo, scandendo a chiare lettere la propria apertura all’altro, che né a Bari, né altrove deve essere considerato uno straniero.
Gli organizzatori di Zona franka – rete della conoscenza hanno invitato le massime autorità cittadine, in primis il sindaco Antonio Decaro, le associazioni, i sindacati e i partiti a partecipare al presidio. Presenti sin dall’inizio esponenti del Pd e di Sinistra Italiana, l’assessore comunale Francesca Bottalico, la presidente del Municipio I Micaela Paparella, i sindacati (fra Cgil Bari), le associazioni Libera, Arci, Anpi, che oggi hanno ribadito – con Azione cattolica italiana, Legambiente e Rete della Conoscenza – l’iniquità della decisione di chiudere i porti italiani e sollecitato la riapertura e l’accoglienza di vite umane che fuggono da conflitti e disperazione.