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Commercio ancora in crisi a Bari e in Puglia: in soli tre mesi chiuse oltre 1780 attività

Pubblicato da: Samantha Dell'Edera | Dom, 3 Giugno 2018 - 07:00

Sono 1783 le attività commerciali al dettaglio che hanno chiuso in Puglia solo nel primo trimestre del 2018, 664 a Bari e provincia. I dati di Movimprese  (analisi statistica trimestrale della nati-mortalità delle imprese condotta da InfoCamere, per conto dell’Unioncamere) sulla situazione del commercio in Puglia non lasciano scampo a dubbi: la crisi del commercio continua inesorabile.

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I dati

La crisi del commercio continua senza sosta. Nel primo semestre del 2018 i negozi al dettaglio che hanno cessato la loro attività sono stati 1783 in tutta la Puglia, mentre nello stesso periodo dell’anno precedente erano stati 1681. Al primo posto per chiusure la città metropolitana di Bari con 664 negozi che hanno abbassato le saracinesche contro i 610 dello scorso anno.

La crisi dei mercati

La crisi non colpisce solo le attività commerciali. Ma anche i mercati rionali. Causa tasse e servizi carenti – a detta degli ambulanti – alcuni mercati rionali stanno morendo. In una decina d’anni  a Palese gli ambulanti sono passati da 75 a 23, soprattutto dopo lo spostamento da via Tenente Ranieri a via del Turco. Mentre nella zona delle Piscine comunali si è scesi a 285 contro i 327 di qualche anno fa.

Bando Map

Ma il Comune sta cercando di invertire la tendenza, soprattutto con il bando Map, che consente di finanziare nuove attività in zone a rischio. L’ultimo bando ha concesso contributi a 23 nuove piccole imprese.

“Diamo risorse e prospettive alle imprese – ha commentato l’assessore al Commercio, Carla Palone – che hanno voglia di investire sul nostro territorio. Sono tante le belle iniziative economiche che stiamo sostenendo con i fondi del bando Map, a cui speriamo presto di aggiungere altre risorse per poter scorrere la graduatoria. Le prime attività finanziate sono, per la stragrande maggioranza, tutte localizzate in quartieri periferici quali Libertà, Carbonara, Loseto, San Girolamo, oltre a San Pasquale, Santo Spirito, Japigia e Torre a mare. Questo è un dato che ci rincuora e ci fa ben sperare nel valore della scelta di attribuire maggior punteggio ai progetti localizzati in alcune zone”.

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