È stato picchiato in carcere il boss di Bitonto Domenico Conte, arrestato il 27 maggio scorso, dopo 37 giorni di latitanza, perché ritenuto il mandante dell’agguato del 30 dicembre 2017 nel centro storico della cittadina in provincia di Bari nel quale fu uccisa per errore la 84enne Anna Rosa Tarantino.
Lo stesso giorno dell’arresto, anche se lo si apprende solo oggi, alcuni detenuti lo avrebbero aggredito con calci e pugni, provocandogli lesioni al volto e ad un orecchio. Dopo un giorno in ospedale per gli accertamenti, il boss è tornato in cella, nel carcere di Bari, ed è attualmente detenuto in isolamento. L’aggressione sarebbe avvenuta nella cosiddetta “zona di passeggio”, dove i detenuti si incontrano. La Procura di Bari ha aperto un’indagine sul pestaggio per individuare autori e movente. Gli inquirenti sono orientati a ritenere che lo stessero aspettando per dargli una lezione.
Sentito sull’accaduto, Conte ha detto di non conoscere chi lo ha aggredito e di non capirne il motivo. Nei giorni scorsi è stato anche interrogato sulla vicenda che lo ha portato in carcere, l’omicidio dell’anziana di Bitonto e il tentato omicidio dello spacciatore Giuseppe Casadibari, ferito nello stesso agguato. Ha risposto alle domande negando di aver dato l’ordine di uccidere. Quella del 30 dicembre scorso fu una domenica mattina di sangue, nella quale si susseguirono quattro sparatorie in un botta e risposta tra i due clan rivali, Conte e Cipriani, in guerra per la gestione dello spaccio in città e per il tradimento di alcuni sodali. Stando alle indagini di Polizia e Carabinieri, coordinati dai pm Ettore Cardinali e Marco D’Agostino, a dare l’ordine di sparare per rispondere al fuoco nemico fu il capo clan Domenico Conte, facendo recapitare il messaggio ai killer tramite il suo braccio destro.