Beni per un valore complessivo di 500 mila euro sono stati sequestrati dai Carabinieri ad un presunto trafficante di droga, Leonardo Losito, di 45 anni, con precedenti penali, conosciuto come “Leo u’ gruss” o “Panzù”, attualmente sottoposto agli arresti domiciliari a Parma. Tra i beni sequestrati,un appartamento di lusso, completo di arredi, impianti tecnologici e suppellettili, in una zona nel centro di Andria, un conto corrente bancario e un’autovettura di grossa cilindrata. I militari hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro emesso dal Tribunale di Bari – Sezione III in funzione di Tribunale della prevenzione, su richiesta della Dda di Bari.
Losito, in particolare, è stato ritenuto dalla magistratura barese, sulla scorta delle indagini svolte dai Carabinieri di Andria, l’organizzatore del mercato del narcotraffico andriese, per cui risulta attualmente imputato.Il 21 aprile dello scorso anno è stato condannato alla pena di 14 anni di reclusione con sentenza emessa del Gup del Tribunale di Bari. Il sodalizio di cui il Losito faceva parte – secondo quanto accertato dagli investigatori – è stato attivo in tutto il nord-barese tra gli anni 2008-2012, riuscendo ad ottenere introiti dal mercato della droga “di assoluto riguardo”, al punto che ogni sodale riceveva uno stipendio fino ad anche 11 mila euro al mese. Il gruppo criminale, specializzato nello smercio di cocaina e marijuana, di cui il Losito faceva parte è stato sgominato dai militari del Comando Provinciale CC di Bari nell’ottobre 2015, quando 13 persone – tra cui anche lo stesso Losito – finirono in carcere.
Dall’analisi del casellario giudiziario e dalle informazioni di polizia, di fatto, è emerso che l’unica attività e fonte di lucro a cui il proposto si dedicava con dedizione e costanza era stato lo smercio di sostanze stupefacenti. Significativo – secondo gli investigatori – il ritrovamento, nel soggiorno dell’abitazione, di una gigantografia di Al Pacino tratta dal film “Scarface”. Gli accertamenti patrimoniali avviati nei confronti di Losito hanno evidenziato come l’uomo avesse un tenore di vita sproporzionato al reddito dichiarato, al limite della sopravvivenza