Ogni centro metri di spiaggia ci sono almeno 500 rifiuti. Questo il risultato di una indagine portata avanti da Legambiente sulle coste pugliesi. In vista della campagna “Spiagge e Fondali puliti – Clean up the Med” prevista dal 25 al 27 maggio.
In Puglia, l’evento di punta si terrà venerdì 25 maggio a Polignano a Mare dove, in località Gelso, a partire dalle ore 9, si procederà alla rimozione dai fondali di diverse centinaia di pneumatici fuori uso di grosse dimensioni, grazie al contributo di CBH Mater Dei Hospital, e alla collaborazione della Direzione Marittima della Puglia e della Basilicata ionica, del Comune di Polignano a Mare, di Corgom Corato, S.T.E.S. Pescaria, e delle scuole di Polignano. L’intervento sarà effettuato da parte dei subacquei del Circolo Hippocampus Legambiente Polignano, dei diving locali e del gruppo subacqueo della Guardia Costiera.
I dati
I dati raccolti da Legambiente Puglia in vista di Spiagge e Fondali puliti – Clean Up the Med – e presentati questa mattina confermano anche quest’anno una situazione critica per molti arenili: sulle 6 spiagge monitorate in Puglia, ovvero spiaggia Parco Cimino a Taranto, spiagge Marchese, Mirante, D’Ayala, e Piri Piri a Maruggio, e la spiaggia sulla litoranea Pietro Mennea a Barletta, per un totale di 54.400 metri quadri, sono stati trovati una media di 516 rifiuti ogni 100 metri lineari di spiaggia per un totale di 3093 rifiuti. Dato confermato anche nelle 10 aree costiere monitorate da Arpa Puglia.
La plastica resta il materiale più presente nei litorali pugliesi, con il 92% degli oggetti rinvenuti sulle 6 spiagge monitorate dai circoli di Legambiente Puglia, carta e cartone, vetro e ceramica e metallo costituiscono meno del 6% dei rifiuti trovati. Nella top ten dei rifiuti, tappi e bottiglie di plastica, stoviglie e bicchieri monouso, cotton fioc e reti per la coltivazione dei mitili sono gli oggetti più presenti sulle spiagge pugliesi. Anche tra i rifiuti censiti da Arpa Puglia, prevalgono i materiali plastici, tra cui tappi e coperchi, calze per la mitilicoltura, bottiglie e contenitori. Ancora Sul fronte delle microplastiche in mare, i risultati del monitoraggio di Arpa Puglia illustrano una situazione differenziata sia tra i due mari pugliesi sia tra le distanze alle quali sono stati realizzati i campionamenti. In sintesi, se sino alle distanze dei 3 km dalla costa le densità delle microplastiche sono comparabili tra i due mari, nell’Adriatico pugliese la densità media cresce notevolmente a 10 km dalla costa, per aumentare ancora a 20 km dalla costa. Nella zona a nord del Gargano, in particolare a Foce Capojale, si registrano elevate densità di microplastiche.
A tal proposito, Legambiente Puglia lo scorso aprile ha depositato presso la Procura di Foggia un esposto/denuncia contro ignoti, relativo al fenomeno dei rifiuti marini sulle spiagge del Gargano.
“Con la campagna Spiagge e Fondali puliti vogliamo sensibilizzare i cittadini sui gravi danni che i rifiuti in mare e sulle coste arrecano all’ambiente, alla biodiversità marina ma anche all’economia e al turismo – commenta Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia – La cattiva gestione dei rifiuti urbani ma anche pesca e acquacoltura restano tra le cause principali del beach litter. Per questo, è urgente, oltre al monitoraggio, mettere in atto strategie mirate a ridurre marine litter e beach litter, contribuendo così all’attuazione della Direttiva europea sulla Marine Strategy. A tal proposito, chiediamo alla Regione Puglia un tavolo tecnico per l’attuazione del fishing for litter, che coinvolga pescatori, Direzione marittima, Autorità portuale, Arpa Puglia e Ager per la prevenzione, la gestione e il riciclo dei rifiuti trovati in mare”.