Sul pericolo crollo e il probabile sgombero del palazzo di Giustizia di via Nazariantz, interviene Nicola Zanni, consigliere dell’Ordine degli avvocati di Bari e presidente di Futuro@Forense.
“Lo sgombero del palazzo di Giustizia è un massacro annunciato. Parlo di massacro a ragion veduta: quando si chiude un palazzo di Giustizia (all’interno del quale si amministra la giustizia in nome del popolo italiano), si chiude la giustizia e i diritti dei cittadini vengono massacrati.
La giustizia (rectius, la manutenzione dei Palazzi di Giustizia, l’Edilizia Giudiziaria) non è mai rientrata fra le priorità dei non addetti ai lavori, quasi schifati dal doverne parlare (e giusto perché c’era da parlarne). Personalmente me ne occupo da tanto tempo, come avvocato, come consigliere dell’Ordine e come presidente di Futuro@Forense, al punto da voler spingere l’Avvocatura (che incosciente che sono!) ad assumersi le sue responsabilità nelle scelte che ci riguardano. Finora ci sono riuscito parzialmente (purtroppo!): in Consiglio avevo proposto la costituzione di una commissione Edilizia giudiziaria e manutenzione dei palazzi di giustizia, ottenendo – invece – un punto tematico costante all’Ordine del giorno … ma questo non è sufficiente. Anche l’avvocatura deve rivendicare la sua parte nelle scelte che la Politica (colpevolmente) non vuole fare: la giustizia non si può sgomberare, la giustizia non si può massacrare”.