L’Ircss “Mario Negri” e l’Aou Maggiore della Carità di Novara (centro Cresla) hanno dato inizio alla sperimentazione clinica di un nuovo farmaco per la terapia della sclerosi laterale amiotrofica (Sla), che verrà effettuata in 18 centri Italiani e uno straniero (MGH Boston). È in corso l’arruolamento dei pazienti da includere nello studio che, per quanto riguarda l’Italia, si svolge nei centri Sla di Novara, Milano, Siena, Modena, Genova, Bari, Tricase, Napoli, Roma, Pisa, Pavia, Torino, Brescia, Palermo, Padova, Terni e San Giovanni Rotondo.
“La molecola, denominata RNS60, agisce sui meccanismi dell’infiammazione e protegge l’integrità delle cellule – spiega Ettore Beghi, Responsabile del Laboratorio ‘Malattie Neurologichè del Mario Negri -. Studi sui modelli animali effettuati da Caterina Bendotti del Laboratorio di Neurobiologia Molecolare e recentemente pubblicati nella rivista Journal of Neuroinflammation hanno dimostrato un rallentamento significativo della progressione dei sintomi e il prolungamento della sopravvivenza. Un trial di fase 1 su pazienti SLA, in conclusione a Boston in questi mesi, ha sottolineato come RNS60 non ha portato ad eventi avversi seri nei pazienti trattati”.
“Con questi presupposti – aggiunge Letizia Mazzini, responsabile del centro esperto sclerosi laterale amiotrofica nella clinica Neurologica del Maggiore della Carità di Novara e co-coordinatrice dello studio – è stato avviato in Italia lo studio su persone affette da Sla. I pazienti che soddisfano i criteri di selezione saranno trattati per sei mesi con il farmaco sperimentale oppure un placebo”. “Ad oggi – aggiungono Beghi e Mazzini – abbiamo 44 pazienti inclusi nello studio, e 8 di essi hanno concluso il periodo di osservazione senza riportare difficoltà o eventi avversi seri”.