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Bari, aggressioni e violenza nelle sedi di guardia medica: l’Ordine chiede la chiusura delle strutture non idonee

Pubblicato da: redazione | Mar, 22 Maggio 2018 - 16:30

Immediata chiusura delle sedi di guardia medica e di continuità assistenziale non idonee a tutelare la sicurezza di medici e cittadini. È la richiesta formalizzata nella seduta di ieri del consiglio direttivo dell’Ordine dei medici chirurghi ed odontoiatri di Bari, in relazione al susseguirsi di aggressioni ai danni degli operatori sanitari e alle dichiarazioni dei direttori generali delle ASL di Bari e Taranto sulla mancata adozione delle idonee misure di sicurezza nelle sedi di continuità assistenziale.

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“È inaccettabile che strutture pubbliche da anni non ottemperino gli obblighi di legge per garantire la sicurezza di cittadini e operatori – dichiara Filippo Anelli, Presidente dell’Ordine di Bari – “Le Asl si giustificano dicendo di non avere i soldi ed espongono quotidianamente i colleghi al rischio di aggressioni. Ma possiamo mai accampare motivazioni economico-finanziarie quando si parla di sicurezza? Quanto vale la vita di un essere umano?”.

Dopo le dichiarazioni dell’Asl Bari alla trasmissione “Non è l’Arena”, l’Ordine ha inviato una lettera al Direttore Generale della Asl, Vito Monatanaro e ha chiesto al comandante dei Nas di poter accedere al verbale delle ispezioni svolte presso le sedi Asl. Per l’Omceo è improrogabile che sia garantita la massima sicurezza ai cittadini ed ai medici con l’immediata chiusura delle sedi non idonee e la riorganizzazione del servizio stesso con modalità che non espongano i colleghi a condizioni di rischio, senza alcun pregiudizio economico e occupazionale per il personale medico.

L’Ordine ricorda che dal 2013, dalla tragica uccisione di Paola Labriola, sono state numerose le denunce delle diffuse condizioni di insicurezza in cui i medici sono costretti ad operare. A settembre dello scorso anno i presidenti degli Ordini pugliesi avevano incontrato il governatore pugliese Emiliano per discutere di possibili soluzioni alle drammatiche condizioni di sicurezza. Il 10 novembre scorso l’intero mondo sanitario, guidato dagli ordini e dai sindacati, era sceso in piazza a Bari per protestare contro le inaccettabili condizioni di rischio in cui i medici sono costretti a svolgere il proprio servizio. Su proposta del presidente Anelli si è costituito a livello nazionale l’Osservatorio permanente per la garanzia della sicurezza e per la prevenzione degli episodi di violenza, la cui costituzione è stata annunciata dal Ministro Lorenzin proprio a Bari lo scorso febbraio. “Eppure – l’amara constatazione dell’Ordine pugliese – nulla finora è cambiato nelle sedi in cui operano quotidianamente i medici”.

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