Nel giorno dei 40 anni della legge 194, il Consiglio regionale a maggioranza ha respinto la proposta di legge, a firma Mino Borraccino (Noi a Sinistra), che conteneva norme per una corretta attuazione in Puglia della norma sull’aborto. Dopo un lungo e ampio dibattito, la legge non ha superato il vaglio dell’aula, venendo bocciata anche da una larga parte della maggioranza di centrosinista.
“Sono passati 40 anni dall’approvazione della 194, che regolamentò il ricorso all’aborto in Italia, riconobbe alle donne il diritto ad avere la prima e l’ultima parola sul proprio corpo e sulla maternità, le liberò dalle mammane, dalla vergogna della clandestinità e anche dalla morte. Oggi quella legge, a causa di un’obiezione di coscienza dilagante, non è applicata in tanti, troppi, ospedali d’Italia, con picchi del 96% in Molise, dell’88% in Basilicata o del 86% in Puglia”, afferma il segretario nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni di Liberi e Uguali.
“Nel 2016 il Comitato europeo dei diritti sociali – prosegue il leader di SI – ha condannato l’Italia perché il diritto delle donne ad accedere all’interruzione volontaria di gravidanza è ostacolato, nelle nostre strutture pubbliche, da un’obiezione tanto massiccia da alimentare i ricoveri nel privato e il ricorso alla clandestinità. Noi stiamo cercando di provare a porre un argine: in Piemonte e in Puglia abbiamo presentato due proposte di legge per garantire la concreta ed effettiva attuazione della legge 194 negli ospedali pubblici, ci auguriamo che anche le altre forze politiche sostengano questa iniziativa”.
“So bene però che non basta – conclude Fratoianni – occorre una battaglia di civiltà diffusa e radicata, dentro e fuori le istituzioni, per non far vincere l’oscurantismo e l’ipocrisia e perché i principi e le idee che generarono la 194 siano difesi, affermati e garantiti”.