“Sull’Ilva l’eventuale governo M5S-Lega parte con il piede sbagliato”. È il segretario generale Uilm Genova, Antonio Ape, a criticare il futuro programma sul gruppo siderurgico messo nero su bianco nel contratto siglato definitivamente ieri dai due leader Di Maio e Salvini. “La montagna ha partorito un topolino. Nel contratto per il Governo del cambiamento, al capitolo Ilva si sostiene la “chiusura delle fonti inquinanti per le quali è necessario provvedere alla bonifica sullo sviluppo della Green Economy per le energie rinnovabili, riconversione economica proteggendo i livelli occupazionali. Cosa vuol dire in concreto? Non si sa. Siamo in presenza del porto delle nebbie”, dice.
“Evidentemente il Governo che si appresta a prendere le redini del Paese con l’avvallo del governatore della Puglia pensa di rioccupare i 13.700 dipendenti con l’esportazione delle orecchiette via spazioporto e attraverso la Green Economy (ovvero un modello teorico di sviluppo basato sulla carta) pensa di istituire una vera e propria economia sostenibile, servendosi di risorse rinnovabili quali le biomasse, l’energia eolica, quella idraulica e quella solare”, ironizza in una nota bollandole come “proposte estemporanee” e ammonendo come “se il Governo giallo verde pensa di adottare le tentazioni localistiche và fuori strada”,.
“Altro che proposte strampalate – sottolinea – noi abbiamo la necessità di arrivare rapidamente ad un’intesa; un buon accordo che salvaguardi gli aspetti occupazionali e gli assetti industriali. Infine, chiediamo qual è la coerenza tra le proposte contenute del contratto di questo nuovo Governo e i rappresentanti della Lega a livello genovese, i quali hanno sempre sostenuto le impostazioni sindacali sia sull’accordo di programma sia sulla salvaguardia degli aspetti industriali e occupazionali del sito genovese”.