Quattro gol e tre assist in campionato, la vocazione di “deus ex machina” – ovvero la divinità che nella tragedia greca compariva sulla scena a sbrogliare anche le matasse più intricate – e l’amore viscerale dei tifosi del Bari. L’eterna primavera di Franco Brienza sta continuando a Bari, ma se da un lato il fantasista di Cantù si gode l’affetto del popolo biancorosso, dall’altro non perde di vista l’obiettivo: la promozione in serie A.
“Dovevamo vincere – ha detto Brienza dopo il 2-0 al Carpi – per rimanere attaccati al sesto posto e poterci giocare la partita secca dei playoff in casa. Siamo consapevoli di giocarci qualcosa di importante, un percorso verso la serie A che cambia le carriere di tutti, dai giocatori agli allenatori. Siamo un gruppo che è cresciuto tantissimo nel finale di stagione, un gruppo ambizioso e unito. L’affetto di Bari? Alla mia età emozionarsi così ancora, è la soddisfazione migliore. Mi fa molto piacere ricevere questi attestati di stima”.
La testa però è già al Cittadella, che ha chiuso il campionato alle spalle del Bari, ma con un primato non proprio da sottovalutare: quello dei punti conquistati fuori casa, 38, meglio dell’Empoli vincitore del campionato. “Squadra pericolosissima, giocano insieme da tanto tempo. Hanno delle qualità importanti e lo dimostra le undici partite vinte fuori casa”.