La Fc Bari 1908 bussa alla porta del Comune e chiede il pagamento dei lavori di manutenzione straordinaria svolti sino a febbraio 2018. Il conto complessivo è di 2,6 milioni di euro per i lavori effettuati tra manutenzione ordinaria e straordinaria.
“La Fc Bari – attacca il consigliere comunale Irma Melini – non paga le tasse sullo stadio, ma presenta un conto salato al Comune e il sindaco Antonio Decaro, di tutta risposta, propone al Consiglio la revoca della gara per la esternalizzazione: ecco perché valuterò se sussistono i presupposti per adire la Corte dei Conti e per la seconda volta l’Anac”. “Cifre esorbitanti – prosegue Melini – che la FC Bari pretenderebbe dal Comune in virtù della convenzione stipulata nel 2014, ma che di fatto sembrerebbe superata dalle successive proroghe, che invece riconoscerebbero ogni onere in capo al concessionario. Così, paradossalmente, mentre Decaro conferma Giancaspro come migliore interlocutore sulla questione stadio, tanto da procedere con la revoca della gara in favore della sola interlocuzione con il club, il patron del Bari invoca una norma che sembrerebbe inapplicabile per eventuali rimborsi milionari”.
L’ufficio ripartizione Lavori pubblici, però, ritiene che “la descrizione degli interventi edilizi e impiantistici rendicontati dal club risulta sommaria”, per questo ritiene necessario acquisire dalla società i documenti integrativi utili ad accertare la congruità dei costi e i lavori realizzati “Non solo mi opporrò in Aula Dalfino alla revoca della procedura di gara – annuncia Melini – il cui iter deve concludersi, eventualmente anche per dar vita a nuove ipotesi di concessione a 10 o 15 anni qualora andasse realmente deserta questa prima gara, ma ritengo doveroso verificare profili di competenza della Corte dei Conti quanto sta accadendo proprio in virtù di un eventuale danno erariale derivante dal deperimento della struttura e dai mancati introiti derivanti dall’affidamento della gara”.