Sgradita sorpresa questa mattina per un autotrasportatore bulgaro sbarcato con il furgone dalla motonave “Superfast” proveniente dalla Grecia: ad aspettarlo i militari specializzati del centro di controllo Area Pesca della Guardia Costiera di Bari, da giorni impegnati sul territorio in capillari controlli finalizzati al contrasto della cattura, conservazione e commercializzazione illegale di prodotto ittico.
I militari del nucleo ispettivo hanno infatti ritrovato all’interno del furgone 9.000 ricci, 250 chilogrammi di seppie e altri 250 chilogrammi circa di “granchi blu”: prodotto fresco privo di qualunque documentazione comprovante la provenienza e destinato ad un centro di spedizione di Torre Canne, fatta eccezione per i “granchi blu”, specie di cui non è prevista la commercializzazione sul territorio nazionale, che erano invece destinati ad un ristorante etnico del Nord.
Tutto il prodotto è stato sequestrato, e successivamente sottoposto a controllo veterinario: avendone accertato l’idoneità per il consumo umano, seppie e granchi sono stati devoluti in beneficenza a favore della Caritas della Diocesi di Bari – Bitonto, mentre i 9.000 esemplari di riccio di mare, ancora vivi, sono stati rigettati in mare al largo con l’ausilio di una motovedetta della Guardia Costiera.
Il vigente divieto di cattura dei ricci di mare, che si protrarrà sino al 30 giugno, favorisce l’immissione sul mercato di prodotto estero di dubbia provenienza, e pertanto potenzialmente pericoloso per la salute del consumatore, mancando di quel necessario e obbligatorio controllo sanitario preventivo che ne garantisca lo stato di conservazione.