La Puglia è tra le regioni che spende di più per la sanità, tanto che l’incidenza della spesa sanitaria pubblica sul Pil regionale è tra i più alti d’Italia. Eppure le criticità restano ancora molte. E’ quanto emerge dal rapporto Oasi 2017, un Osservatorio sulle aziende e sul sistema sanitario italiano che viene sviluppato ogni anno dal centro di ricerche dell’Università Bocconi.
La spesa sanitaria pubblica pugliese, nel 2016, ha assorbito il 10,72% del Pil regionale, solamente in Calabria si è registrata una incidenza più alta (11,16%). Il dato è al netto del costo della mobilità passiva, la media nazionale è del 6,89%, con minimi come quello della Lombardia del 5,41%. Maggiore spesa potrebbe far pensare a risultati migliori, ma così non è: la Puglia, incrociando due indici importanti come quello dell’attrazione di pazienti e quello di fuga degli ammalati, è tra le poche regioni considerate addirittura “in deficit”. Le fanno compagnia Calabria e Campania. Cosa significa “in deficit”? E’ spiegato nel rapporto, si tratta di regioni “con elevata mobilità in uscita e ridotta mobilità in entrata. Tendenzialmente si collocano in questa fascia le regioni i cui livelli di offerta sono inferiori rispetto alla domanda o sono percepiti di bassa qualità”. Tradotto, pochi servizi o percepiti dai pazienti come di qualità non sufficiente.
Ma com’è distribuita la spesa sanitaria pubblica pugliese? Il 27,5% è destinato al personale, il 33,3% all’acquisto di beni e servizi, il 7,2% alla medicina convenzionata, l’8,6 alla farmaceutica convenzionata (solo Abruzzo e Calabria spendono di più), il 10,4% all’ospedaliera accreditata (solamente in Lazio si registra una percentuale maggiore), il 3,9 % è riservato alla specialistica accreditata e il 9,2% ad altra tipologia di assistenza convenzionata, per un totale di 7,2 miliardi. Come si può notare, una buona fetta delle risorse del sistema sanitario pubblico finisce ai privati, dato che viene confermato da un’altra elaborazione fatta all’Osservatorio della Bocconi: dopo Lombardia, Molise e Lazio, la Puglia è la regione che ha la spesa pro capite più alta per l’assistenza sanitaria privata accreditata, è addirittura più elevata della media nazionale: per ogni pugliese la Regione spende 385 euro (contro i 357 a livello nazionale), soldi che finiscono nelle casse degli ospedali e centri privati (il record è della Lombardia con 538 euro).
Tornando alle cure, prevenzione e assistenza domiciliare sono lontani da standard accettabili. Ad esempio, per quanto riguarda l’assistenza domiciliare, mentre nel resto d’Italia, in media, vengono trattati 1.206 pazienti all’anno per ogni 100mila abitanti, in Puglia non si va oltre i 565.