È furioso Michele Emiliano sul fallimento della trattativa Ilva, bocciata dai sindacati, e sul sostegno di una parte del Pd regionale al ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda.
“Devo constatare – scrive su Facebook – che il ministro dello sviluppo economico, dopo il disastro procurato nella trattativa Ilva Taranto, seguita ad analogo disastro nella vicenda Alitalia, chiede e ottiene solidarietà per le mie dichiarazioni, da alcuni esponenti del PD, partito al quale si è iscritto dopo le ultime elezioni nelle quali ha sostenuto invece la Lista Bonino.
Sono molto irritato con il PD e con i governi del PD per quanto concerne la vicenda Ilva Taranto. Mai mi è stato concesso – se non in un breve colloquio con il Presidente Gentiloni interrotto dagli insulti (letteralmente) di un ministro PD presente all’incontro riservato – di parlare col PD e con i governi del PD della vicenda dell’Ilva di Taranto. E delle soluzioni (decarbonizzazione) che la Regione Puglia voleva suggerire per garantire insieme la salute dei cittadini e la produzione.
Perché nessuno dei difensori del ministro dello sviluppo economico ha mai dato solidarietà alla Puglia per questa assurda esclusione che denuncio da due anni in ogni direzione del Partito in cui ho preso la parola?Adesso la trattativa Ilva è fallita a prescindere dalla Regione Puglia.
Quel ministro ha fallito non solo perché è un incapace (puó succedere che un incapace divenga ministro senza la benché minima esperienza politica e senza avere mai vinto un’elezione), ma soprattutto perché non si è mai fatto carico dei sentimenti e degli interessi nè dei cittadini tarantini nè dei lavoratori dell’Ilva.
Si vergognino tutti gli esponenti del PD che difendono l’indifendibile ministro dello sviluppo economico e i governi dei quali ha fatto parte, questi ultimi con esclusivo riferimento alla vicenda Ilva di Taranto”.
Emiliano ricorda che nel 2007 fu uno dei fondatori del PD in Puglia. Poi continua: “Questi esponenti che hanno sostenuto Calenda dovrebbero preoccuparsi, come faccio io, dei milioni di italiani, di militanti, di deputati e senatori, di amministratori che hanno abbandonato quello che era il più bel partito della sinistra europea, distrutto da prepotenza, arroganza e opacità della sua recente dirigenza.
Noi continuiamo a combattere ed a farci insultare da questi esponenti del PD ai quali spero un giorno di poter presentare di nuovo un Partito che lotta per il lavoro, per la salute e per la giustizia e non solo per gli interessi di grandi lobbies”.