Avrebbero chiesto ad un imprenditore edile del quartiere Libertà di Bari 100mila euro anche per restituirgli l’auto aziendale rubata, oltre a 5mila euro nel periodo natalizio “per fare trascorrere buone feste ai famigliari del capoclan” che in quel periodo era detenuto.
Otto persone, ritenute vicine al clan Strisciuglio, rischiano ora condanne a pene tra i 6 anni e i 2 anni e 8 mesi di reclusione per i reati di estorsione aggravata, tentata estorsione e minaccia in concorso, reati tutti aggravati dall’utilizzo del metodo mafioso. Sono queste le richieste di condanna avanzate dal pm della Dda di Bari Lidia Giorgio nel processo che si sta celebrando con il rito abbreviato.
Stando alla denuncia dell’imprenditore, gli otto imputati avrebbero minacciato in più occasioni lui e la sua famiglia per ottenere il denaro, arrivando anche a mimare il gesto di ricorrere ad una pistola affinché ritirasse la denuncia nei loro confronti. Gli imputati furono arrestati dalla Squadra Mobile nel giugno 2017, incastrati anche dai video delle telecamere di sorveglianza.