Complice il bel tempo, è boom di presenze di turisti nei borghi pugliesi più belli d’Italia che rappresentano il 33,3% sul totale nazionale, dove ben 16 delle 20 Dop e Igp e la miriade di produzioni locali riconosciute tradizionali dal Mipaaf vengono coltivate, allevate e trasformate in aree sotto i cinquemila abitanti, specialità uniche come la carota giallo – viola di Tiggiano, la cipolla di Acquaviva, la fava e il pisello nano di Zollino, la patata di Zapponeta, il pomodoro di Morciano, la fava di Carpino, il cacioricotta caprino orsarese, il lardo e il prosciutto di Faeto, l’arancia e il limone femminello del Gargano e la patata novella di Galatina, testimonial del Villaggio ColdirettiI a Bari che ha chiuso i battenti da poche ore. E’ quanto rileva Coldiretti Puglia in occasione della festa dei lavoratori, ricordando il grande appeal patrimonio enogastronomico del Paese, custodito fuori dai tradizionali circuiti turistici, che potrà ora essere finalmente valorizzato e promosse, grazie alla nuova legge n.158/17 che contiene misure per il sostegno e la valorizzazione dei piccoli comuni.
“Le realtà sotto i cinquemila abitanti – spiega il presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele – rappresentano in Puglia una rete diffusa su poco più del 14% del territorio, ma con una presenza che unisce il senso di comunità all’appartenenza geografica e la custodia di valori e tradizioni come quella del cibo e dei prodotti tipici. La nuova normativa prevede misure per favorire la diffusione della banda larga, la promozione dell’agroalimentare a filiera corta, il turismo di qualità. La legge punta su una dotazione di servizi adeguata, sulla cultura, sulla manutenzione del territorio, sulla tutela dell’ambiente, sulla messa in sicurezza di strade, scuole e del patrimonio edilizio pubblico”.
Dal tessuto territoriale dei centri sotto i 5mila abitanti dipende gran parte della leadership italiana in Europa con il sistema della qualità alimentare Made in Italy (Dop/Igp) che sviluppa un fatturato annuo al consumo di quasi 14 miliardi, dei quali circa 4 miliardi realizzati sul mercato estero. Una risorsa per l’Italia che può contare su un patrimonio di antiche produzioni agroalimentari tramandate da generazioni in un territorio unico per storia, arte e paesaggio che sono le principali leve di attrazione turistica. Non a caso due stranieri su tre considerano la cultura e il cibo le principali motivazione del viaggio nel Belpaese mentre per ben il 54 per cento degli italiani il successo della vacanza dipende dalla combinazione cibo, ambiente e cultura, secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’.
“Il successo di una vacanza – aggiunge il direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti- oggi dipende dal cibo (35%) e le realtà rappresentate dai piccoli comuni coniugano al meglio i prodotti tipici all’eccellenza alla bellezza dei centri storici e del paesaggio, tanto che Pietramontecorvino, Bovino, Alberona, Roseto Valfortore, Specchia sono alcuni tra i ‘Borghi più belli d’Italia’. IL turismo pugliese non è solo mare, piuttosto volano per lo sviluppo di tutto il territorio, elemento di promozione del paesaggio, della cultura e degli stessi prodotti agroalimentari locali”.
Il turismo enogastronomico è il vero traino dell’economia turistica pugliese – sottolinea Coldiretti Puglia – caratterizzato da 5 milioni di ulivi pluricentenari, 276 prodotti riconosciuti tradizionali dal MIPAF, 10 prodotti DOP (5 oli extravergini, il Pane di Altamura, il canestrato pugliese, la mozzarella di bufala, il caciocavallo silano e l’oliva Bella di Cerignola) e 29 vini DOC, oltre a pregevoli masserie storiche, le più belle d’Italia. L’offerta di attività ricreative e culturali è aumentata in misura crescente nel corso degli ultimi anni, rispettivamente del 26,5 e del 22,4 percento.