Anche in caso di urgenza attestata dal medico, i tempi di attesa per una visita o un esame specialistico sono troppo lunghi e fanno della Puglia una regione inadempiente rispetto ai parametri fissati dalla legge. Si oscilla dai 63 giorni per una colonscopia sino ai 26 giorni per un ecocolordoppler dei vasi periferici, in mezzo 42 giorni per una mammografia o una visita chirurgica vascolare.
Mentre in commissione regionale Sanità si discute e litiga sulla proposta di legge depositata da Fabiano Amati (Pd), questa è la situazione a livello regionale fotografata attraverso l’ultima rilevazione effettuata dalla Regione e relativa al periodo 2-6 ottobre 2017. All’apparenza potrebbero sembrare attese tutto sommato accettabili, se non fosse che stiamo parlando di casi che necessitano di tempestività. Quando il medico prescrive un esame o una visita specialistica, sulla ricetta indica la classe di priorità: “Urgente” (U), Breve (B), Differibile (D), Programmata (P). Nel primo raggruppamento rientrano quegli esami che andrebbero eseguiti entro tre giorni dalla richiesta del paziente, ma in Puglia accade per poche prestazioni: spulciando la tabella della rilevazione semestrale, ci sono almeno una ventina di altre prestazioni che hanno tempi molto più lunghi rispetto ai 3 giorni fissati dalla normativa.
Ecco qualche esempio: per una colonscopia urgente l’attesa, in media a livello regionale, è di 63 giorni e solamente il 15% delle prenotazioni vengono eseguite entro i tre giorni; per la mammografia l’attesa media è di 42 giorni, identica a quella per una ecografia alla mammella. Per un elettrocardiogramma dinamico (holter) si va sui 33 giorni e mai l’esame viene effettuato entro il termine dei tre giorni. Ancora: per una Tac alla rachide i giorni di attesa sono 35 e, anche in questo caso, la percentuale di esami eseguiti entro i tre giorni è dello 0%. La lista potrebbe proseguire con la risonanza alla prostata e vescica (39 giorni di attesa media), con la risonanza alla colonna vertebrale (49 giorni), con la visita (31 giorni) oppure con la visita chirurgica vascolare (42 giorni). In definitiva, per alcune specialità in caso di urgenza al cittadino non resta che rivolgersi al privato, oppure optare addirittura per un ospedale pubblico fuori regione.