Record di episodi di bullismo in Puglia, dove si registrano più casi rispetto a quasi tutte le altre regioni italiane (solamente la Campania fa peggio). E’ quanto emerge dai Rapporti di autovalutazione (Rav), compilati dagli istituti e pubblicati sul portale del Miur “Scuola in chiaro” relativamente all’ultimo anno censito (2016-2017). In Italia, in media, quasi 6 scuole su 10, il 58%, registrano almeno un episodio violento durante l’anno scolastico.
Ma meno di un terzo di questi – il 31% – sfocia in azioni sanzionatorie, come la sospensione. E solo in poco più di 1 caso su 10 – il 14% – si opta per azioni costruttive (lavori socialmente utili, ad esempio). Più della metà delle volte, si preferisce adottare azioni interlocutorie, richiami verbali su tutte, al nord come al sud del Paese. Un’analisi è stata fatta anche relativamente all’applicazione del 5 in condotta, una delle poche armi in mano a presidi e insegnanti per punire atteggiamenti violenti o inappropriati, apparentemente sacrosanto da affibbiare quando si oltrepassa il limite, ma in realtà difficile da mettere in pratica.
Con l’insufficienza in condotta la bocciatura è automatica o quasi. Skuola.net ha analizzato le statistiche ufficiali del Miur, riscontrando che il 5 in condotta è una decisione assunta in casi molto rari: nell’anno scolastico 2016/2017, solo lo 0,1% degli studenti è stato fermato per motivi disciplinari, appena 1.835 ragazzi su quasi 2 milioni di iscritti alle superiori (dal primo al quarto anno). Il picco in Campania, con lo 0,3% di ragazzi con un’insufficienza per il comportamento. Sopra la media nazionale anche Puglia e Abruzzo, con lo 0,2% di studenti con 5 in condotta a fine anno. In 7 regioni italiane, per lo più del nord e centro-nord, tra cui la Toscana – teatro dei recenti avvenimenti di bullismo – la percentuale di 5 in condotta è praticamente prossima allo zero per cento.