Le Asl pugliesi non sono ancora pronte e l’avvio delle stabilizzazioni dei precari slittano ancora. I manager sanitari avrebbero dovuto consegnare la settimana scorsa gli elenchi nominativi di infermieri, medici e amministrativi da mettere sotto contratto ma c’è stata fumata nera.
Negli uffici sono ancora in alto mare e i funzionari del dipartimento regionale Salute hanno fissato al 2 maggio il prossimo incontro. E’ stato deciso di creare un tavolo tecnico del quale faranno parte i direttori amministrativi delle aziende sanitarie e i responsabili del personale, toccherà a loro elaborare un regolamento unico per la compilazione degli elenchi al quale si dovranno attenere tutte le Asl. I tempi, quindi, si allungano: occorrerà almeno un mese per mettersi d’accordo sui criteri da adottare, poi seguiranno gli incontri con i sindacati. Solo successivamente, le aziende sanitarie potranno iniziare a pubblicare le liste. Per l’avvio delle stabilizzazioni, quindi, è probabile che se ne parli addirittura dopo l’estate, anche se l’intenzione della Regione è accorciare il più possibile i tempi dell’operazione.
I sindacati premono, in ballo ci sono circa 1.700 contratti anche se i precari della sanità in tutta la regione sono molti di più, circa il triplo. La stabilizzazione avverrà in base a quanto stabilito dalla legge Madia, oltre a medici e infermieri anche il personale amministrativo. Per la precisione, dovrebbero essere 1.680 i dipendenti precari della sanità da stabilizzare: la base di calcolo è stata fatta sulla scorta della dotazione organica ospedaliera del 2015 che fu presentata al tavolo ministeriale.