Nessuna offerta concreta. Solo voci, qualche mail, qualche manifestazione di interesse (sette totali). Ma, nei fatti, nulla che possa salvare i 188 lavoratori della Tua (ex Om) dal licenziamento. Ad Alessandra Giovetti, curatrice fallimentare di Tua Industries non è arrivata nessuna offerta per la reindustrializzazione della struttura di Modugno, nulla che presentasse nome e cognome dell’imprenditore, garanzie bancarie, progetto industriale. Qualche imprenditore si è fatto avanti, dall’Italia e dall’estero (anche dall’Albania). Ma si è trattato di professionisti in rappresentanza di cordate senza nome.
Il futuro dei 188 operai dell’ex Om è più buio che mai. Da oggi la curatrice fallimentare si muoverà per comunicare tutto al giudice per la chiusura del fallimento e terminerà le procedure tra l’ultima settimana di aprile e i primissimi di maggio. Dopo altri 7-10 giorni il Tribunale firmerà la chiusura del fallimento. La speranza, appesa a un filo sempre più sottile è che nelle prossime settimane si affacci qualche cordata con un’offerta e un progetto credibili e definiti. Una speranza già delusa nella prima asta fallimentare, fissata per il 22 marzo, e nella seconda del 4 aprile.
Otto giorni fa, a -6 dalla chiusura della seconda asta per la riconversione industriale dello stabilimento ex Om Carrelli , il governatore pugliese Michele Emiliano aveva assicurato la presenza di manifestazioni di interesse e riferito di aver chiesto al curatore fallimentare di non fare i licenziamenti, per poter proseguire la reindustrializzazione e far scattare la cassa integrazione in deroga”.