Hamza, bambino afghano di 2 anni affetto da una gravissima malformazione mandibolare che non gli consente di aprire la bocca, arriverà in Italia a Bari il 7 di maggio grazie all’associazione “Emergenza Sorrisi” per essere operato dall’equipe del chirurgo maxillofacciale Roberto Cortelazzi all’ospedale Miulli di Bari.
L’associazione Emergenza Sorrisi ha conosciuto Hamza durante una missione chirurgica a Mazar I Sharif in Afghanistan e, vista la criticità del caso clinico, si è attivata per portarlo in Italia, dove può ricevere le adeguate assistenze specialistiche. Il piccolo Hamza sarà accompagnato dalla nonna e dal dottor Olfat Hashimi che seguirà interamente l’intervento e ripartirà il 17 maggio. Hamza e sua nonna si fermeranno fino al 16 di giugno. Emergenza Sorrisi ringrazia l’associazione Flying Angel per aver messo a disposizione i biglietti aerei per il viaggio.
L’impegno di Emergenza Sorrisi in Afghanistan non si ferma. Parte oggi la a terza missione chirurgica dei medici volontari di Emergenza Sorrisi a Mazar I Sharif in Afghanistan dove saranno curati decine di bambini affetti da gravi patologie e malformazioni del volto, labio-palatoschisi e ustioni. La missione si svolgerà dal 17 al 25 aprile nell’ospedale universitario Aria Hospital su invito dell’ambasciata afghana in Italia e del governatorato di Mazar I Sharif.
L’equipe di medici e infermieri volontari di Emergenza Sorrisi è composta dal chirurgo maxillofacciale Roberto Cortelazzi, dal chirurgo maxillofacciale Roberto Corelli, dal chirurgo plastico Francesco De Vita, dall’anestesista Davide Cristofani, l’intensivista pediatrica Ilaria Brandolini, dall’infermiere di terapia intensiva Paolo di Silvestro, e dalle infermiere Valentina Maietti e Veronica Mazzone.
“E’ un grande piacere per la nostra associazione tornare per la terza volta in Afghanistan grazie ad una stretta collaborazione con l’ambasciata afghana e il governatorato della città” – ha ricordato Fabio Abenavoli, Presidente di Emergenza Sorrisi. “Per noi è importante instaurare rapporti durevoli nel tempo dando continuità anche ai percorsi di formazione rivolti ai medici locali cui insegniamo tecniche più moderne per operare oltre ad attrezzature e farmaci. La parola d’ordine oltre a portare la competenza di chirurghi specializzati, laddove mancano uomini e mezzi, è per noi quella di formare i medici locali”.