Arrestati ad Andria, dalla Polizia di Stato, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale per i Minorenni di Bari, due minori di 16 e 17 anni, ritenuti responsabili di rapina aggravata ed estorsione.
Nei giorni precedenti, per gli stessi fatti, era stato assicurato alla giustizia Antonio Vito Vitolano, andriese classe ‘99 con precedenti di polizia, individuato quale persona maggiorenne del gruppo, sottoposto alla misura della custodia domiciliare.
Le indagini, condotte dai poliziotti del locale Commissariato di P.S., hanno consentito di appurare che i due minorenni, in collaborazione con Vitolano, si sarebbero resi responsabili di due episodi di aggressione, avvenuti nello scorso mese di febbraio.
Un primo, verificatosi all’interno di un locale adibito a distribuzione automatica di alimenti e bevande, quando i tre avrebbero preteso che tre ragazzi, di cui due minorenni, pagassero al loro posto per l’erogazione di alcune birre; a seguito del netto rifiuto, i tre avrebbero versato per terra il contenuto delle bibite che le vittime avevano già acquistato e avrebbero lanciato loro contro una bottiglia, senza colpirli. Poco dopo, inoltre, i tre aggressori avrebbero versato della birra sul capo e sui vestiti dei malcapitati, fatti bersaglio anche di sputi, ed uno dei due minorenni arrestati avrebbe tentato di sottrarre con violenza una banconota che una delle vittime custodiva tra le mani.
Un secondo, che avrebbe riguardato una persona avvicinata in una via del centro cittadino da un gruppo di giovani armato di piccozze e bastoni; dopo aver accerchiato la vittima, uno di questi l’ha minacciata, mostrandogli un coltello, costringendola a consegnare la somma di denaro che aveva con sé, custodita nel portafoglio, unitamente ad alcune carte di credito.
La visione delle immagini dei sistema di videosorveglianza presenti in zona e l’attività d’indagine condotta dai poliziotti hanno consentito di identificare i tre ragazzi, autori sia del primo che del secondo fatto criminoso, e di delineare con esattezza le loro condotte.
Al termine delle formalità di rito, il maggiorenne è stato sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari, mentre i due minorenni sono stati collocati in una struttura penitenziaria per minori.