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Bari, estorsioni a Japigia: condannato anche un imprenditore. Il capo della Dda: “Chi non denuncia ne paga le conseguenze”

Pubblicato da: redazione | Ven, 13 Aprile 2018 - 16:00

“Non può esistere una zona grigia nel mondo imprenditoriale. Chi non denuncia e non collabora ne paga le conseguenze perché la mafia si alimenta con il consenso dei cittadini”. Lo ha detto il procuratore aggiunto di Bari Francesco Giannella, parlando con i giornalisti, mentre lasciava l’aula bunker di Bitonto dopo la sentenza nei confronti del clan Parisi di Bari per le estorsioni ai cantieri edili di Japigia.

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“In questo processo – ha detto Giannella – c’erano sia gli imprenditori che hanno denunciato e collaborato alla indagini e che si sono costituiti parte civile, sia coloro che da vittime sono diventati conniventi. La condanna per concorso esterno in associazione mafiosa nei confronti di uno di questi imprenditori è un segnale forte, perché segna il confine tra chi denuncia e chi no. E chi non collabora ne paga le conseguenze”.

Il sindaco di Bari Antonio Decaro cha invece così commentato: “Questa è la risposta del bene sul male. Non importa quanta fatica e quanto tempo ci sono voluti ma oggi Bari e i baresi hanno avuto la dimostrazione che il lavoro, la legalità e l’onestà sono ripagate dalla giustizia. Voglio ringraziare ancora una volta la straordinaria squadra dello Stato – magistratura e forze dell’ordine – che ha dimostrato di essere presente e di saper portare a termine con determinazione indagini importanti  e complesse su attività illecite che colpiscono il cuore stesso della nostra città, il lavoro onesto. Perché le estorsioni non sono soltanto un reato grave ma rappresentano un vero e proprio delitto contro la città e contro tutti i cittadini che, spesso con grande fatica, scelgono di lavorare onestamente e di investire nel nostro territorio.

Questa partita, però, forse non avremmo potuto neanche giocarla se in squadra non avessimo avuto gli imprenditori, le associazioni antiracket, i cittadini che hanno scelto di denunciare e di avere fiducia nelle istituzioni. A tutti loro va il ringraziamento della città di Bari e, sulla scorta del loro esempio, rivolgo un appello a tutti i cittadini che oggi ancora sono vittime di reati estorsivi: denunciamo e schieriamoci dalla parte della legalità. In questo processo il Comune di Bari si è costituito parte civile a fianco dell’associazione degli imprenditori e dell’Antiracket. A tutti è stato riconosciuto dai giudici un risarcimento danni che per Bari, più che un valore economico, ha sicuramente un valore simbolico, perché oltre ad essere importante incoraggiamento per quanti hanno scelto di reagire e di alzare la testa di fronte alle logiche mafiose, riconosce il danno all’immagine per una città ferita dalle attività criminali”.

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