Pali, inferiate e cemento a pezzi sono ancora lì a far mostra di sé. Ma dei lavori di rifacimento del ponte pedonale di viale Traiano di Bari non si vede ancora l’ombra. Si tratta di un’opera necessaria per i residenti del quartiere Japigia e per quelli dell’ultimo lembo del quartiere Madonnella.
Il cavalcavia, infatti, è utilizzato per superare i binari della ferrovia collegando i due tratti della prima periferia barese. Le condizioni in cui versa sono fatiscenti e da oltre tre anni sono stati annunciati da parte dell’amministrazione comunale i lavori per la sostituzione della struttura. Il progetto è quello di demolire l’attuale e costruirne uno ex novo con una nuova in metallo. Un cantiere delicato, visto che si tratta di intervenire a ridosso dei binari, e necessita dell’accordo con Rfi, la società legata a Trenitalia che gestisce la rete ferroviaria italiana. L’obiettivo è quello di aprire il cantiere e procedere ai lavori senza però interrompere il traffico dei treni in viaggio lungo la linea adriatica da e verso Brindisi e Lecce.
Un’opera certamente di non semplice realizzazione ma che a tre anni di distanza dall’annuncio dei lavori non ha ancora di fatto visto partire il cantiere, tra i disagi dei cittadini.
“Le procedure di coordinamento del lavoro tra impresa aggiudicataria dell’appalto ed Rfi – spiega l’assessore comunale ai Lavori pubblici Giuseppe Galasso – sono andate ben al di là delle previsioni temporali previste. A ogni modo i tecnici ci assicurano che gli ultimi adempimenti dovrebbero essere pronti e che quanto prima dovremmo poter avviare i lavori. A riguardo precisiamo sin d’ora che proprio per venire incontro alla necessità di rendere minimo il tempo di assenza di una passerella pedonale, si procederà alla demolizione dell’opera esistente quando la nuova passerella in acciaio sarà già in corso di produzione, in modo da poter predisporre le opere di fondazione e i sostegni in cemento armato ed essere così pronti per il montaggio in opera della nuova passerella metallica conclude l’assessore – predisposta in officina e montata in loco con ausilio di speciali gru simili”.