Il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano è stato contestato da parte dei No Tap al Festival del cinema europeo di Lecce, dove è arrivato per assistere all’anteprima del documentario Mena della giornalista Maria Cristina Fraddosio, che racconta proprio la battaglia della popolazione locale al gasdotto che dall’Azerbaijan approderà in Salento, a Melendugno. Alla fine del film breve, salutato da una standing ovation della platea, ha preso la parola anche Emiliano, che ha ribadito la sua posizione, accolta da fischi e urla come ‘vergogna vergogna’ da alcune decine di abitanti delle zone interessate e attivisti del no-tap presenti in sala. “Non posso venirvi a dire cose diverse da quelle che sono nel programma di governo della Regione Puglia. La regione quel gasdotto lo vuole, come ho detto anche oggi, a Taranto lo aspettano, serve per la decarbonizzazione dell’Ilva, ma non lo vuole a Melendugno. Si può quindi realizzare una comunità d’intenti, perché salvare Melendugno e San Foca” .
Intanto nuovi disordini a Melendugno nella notte. Due agenti della polizia sono rimasti lievemente feriti durante l’ennesimo tentativo di blocco messo in atto dagli attivisti No Tap sulla strada provinciale 145 che collega Lecce a Melendugno, la via che i mezzi Tap percorrono per arrivare al cantiere del gasdotto. Uno degli attivisti, ritenuto responsabile di aver dato fuoco ad un cassonetto dei rifiuti, è stato condotto in questura e arrestato: si tratta di Saverio Pellegrino di 52 anni di Andrano. La strada è stata poi sgomberata e i camion diretti al cantiere sono passati. Ad agire è stato un gruppo di circa una ventina di attivisti che ha tentato prima di fermare il transito dei camion erigendo un muretto sulla strada con dei blocchi di tufo, poi bruciando un cassonetto dell’immondizia. Subito dopo si è verificata una sassaiola contro agenti dei reparti mobili intervenuti per far sfollare i manifestanti e due poliziotti si sono fatti refertare perché colpiti dalle pietre.