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Ambrosi (Confcommercio) contro la rimozione dei gazebo a Bari vecchia: “La città è cambiata, aggiorniamo il regolamento”

Pubblicato da: redazione | Mar, 10 Aprile 2018 - 08:30
Ambrosi

“Montare e rimontare i gazebo ogni notte sarebbe complicato e costoso: Bari è cambiata e c’è stata un’evoluzione dei servizi per il turismo, è auspicabile un maggiore buon senso. E una modifica nel regolamento”. Lo dice Alessandro Ambrosi, presidente della Confcommercio Bari Bat, dopo la raffica di multe ai gestori dei locali di Bari Vecchia, conseguenza di una nota inviata qualche settimana fa dalla Soprintendenza al Comune di Bar, con la richiesta di controlli e verifiche sulle attività commerciali che occupano «”ree di rispetto di chiese e monumenti sottoposti a tutela diretta e ricadenti nella zona di rilevanza storica ambientale nella quale non è consentita occupazione di suolo pubblico”.

“E’ una questione che apre una serie di difficoltà oggettive per gli esercenti. Una vicenda che non è nuova – dice Ambrosi – in realtà il regolamento dice che a notte inoltrata i gazebo dovrebbero essere smontati per essere rimontati la mattina successiva. In un momento in cui il cambiamento della natura economica della città di Bari si inizia ad intravedere in maniera sensibile, stiamo finalmente iniziando ad attrarre flussi turistici. La pur legittima applicazione ci sembra però un po’ troppo rigida; occorrerebbe un po’ di buon senso, una richiesta del genere se pur lecita diventa impossibile nella pratica. L’importante, dal punto di vista architettonico, non è certo l’orario del montaggio e smontaggio quanto l’obbligo di amovibilità delle strutture, che in qualsiasi momento e per qualsiasi necessità si devono poter velocemente rimuovere. Per un esercente – prosegue Ambrosi – doverle smontare e montare ogni notte, diventa complicato e inutilmente costoso; stiamo parlando di centinaia di esercizi pubblici. Sarebbe auspicabile il buon senso nell’applicazione della legge e un’immediata modifica del regolamento, diversamente si rischia di compromettere la stessa sopravvivenza delle attività e di conseguenza di molte centinaia di posti di lavoro”.

L’unica via è quella di adeguare il regolamento ai cambianti della città e della sua vocazione: “È impossibile pensare di smontare e montare strutture autorizzate, che nel tempo sono diventate installazioni importanti; il regolamento infatti è stato scritto quando le stesse erano più limitate, mentre negli anni c’è stata una evoluzione dei servizi della città rivolti sempre più al turismo. Onestamente mi sembra una forte contraddizione. Il mio appello a tutti – conclude Ambrosi – è che si trovi subito una soluzione, che si provveda urgentemente a modificare il regolamento, identificando chi non si è adeguato allo stesso in merito all’amovibilità delle strutture, e che le norme in materia siano armonizzate in tutto il territorio provinciale.”

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