La Procura di Trani ha chiesto il processo per 18 persone indagate per la strage dei treni, lo scontro tra due convogli avvenuto tra Andria e Corato nel 2016 e che causò la morte di 23 persone. La Procura di Trani, dopo aver chiuso l’inchiesta, ha quindi inviato gli atti al giudice per decidere se rinviare o meno a giudizio le persone coinvolte. Tra gli indagati anche un funzionario del ministero delle Infrastrutture accusato di non aver adottato “provvedimenti urgenti” che, eliminando il sistema di blocco telefonico a favore del più sicuro Scmt, avrebbero potuto impedire l’incidente.
Secondo la ricostruzione della Procura, fu l’imperizia dei capistazione Vito Piccarreta e Alessio Porcelli, del capotreno Nicola Lorizzo e del dirigente del movimento Francesco Pistolato a causare, il 12 luglio 2016, l’incidente. I reati contestati, a vario titolo, sono di disastro ferroviario, omicidio colposo e lesioni gravi colpose, e chiamano in causa anche i dirigenti di Ferrotramviaria, il conte Enrico Maria Pasquini, sua sorella Gloria Pasquini, il direttore generale Massimo Nitti e il direttore di esercizio Michele Ronchi.
E’ stato chiesto il processo anche per l’azienda Ferrotramviaria.