La Procura di Bari ha chiesto dieci condanne a pene comprese fra i 16 anni e i 2 anni e 10 mesi di reclusione per altrettanti imputati accusati di 75 rapine commesse fra ottobre 2015 e novembre 2016 in provincia di Bari ai danni di 54 supermercati, 9 stazioni di servizio, 5 tabaccherie, una farmacia e altri sei diversi esercizi commerciali.
Le indagini della squadra mobile, coordinate dal pm Fabio Buquicchio, hanno accertato l’esistenza di una vera e propria organizzazione per delinquere armata capace di organizzare fino a 3 colpi in un solo giorno. Il processo si sta celebrando con il rito abbreviato. La sentenza è prevista per il 7 giugno. A capo della presunta organizzazione c’è il pregiudicato 40enne Gaetano Fornarelli, accusato di aver compiuto personalmente 33 rapine, per il quale la Procura ha chiesto la condanna più alta a 16 anni di reclusione. Otto degli odierni imputati furono arrestati nell’agosto 2017. Tra questi, i più stretti collaboratori di Fornarelli, tutti baresi, il 35enne Ettore D’ambrosio (chiesti 13 anni di reclusione), il 26enne Nicola Gismundo (chiesto 14 anni) e il sorvegliato speciale 27enne Nicola Valerio (chiesti 11 anni). Tra gli imputati c’è anche una donna (per lei il pm ha chiesto la condanna a 2 anni e 10 mesi di reclusione), la quale avrebbe avuto il compito di fare sopralluoghi dinanzi agli esercizi commerciali da rapinare e aiutare nella spartizione del bottino fra i sodali. Delle 75 rapine contestate ben 32 sono state commesse a Bari, le altre a Triggiano, Cellamare, Adelfia, Mola di Bari, Cassano delle Murge, Rutigliano, Modugno, Sannicandro, Casamassima (lo stesso distributore di benzina rapinato tre volte in due mesi), Turi, Noci, Bitritto, Bitetto. Durante una rapina in un supermercato di Bitetto una cliente fu picchiata violentemente con calci anche sul viso dinanzi ai due figli di 5 e 6 anni per portarle via la borsa. La modalità ricostruita dagli investigatori era sempre la stessa: il commando giungeva sul luogo scelto per la rapina con una Fiat Uno bianca rubata, i volti coperti da passamontagna e pistole in pugno. Minacciavano titolari e clienti degli esercizi commerciali, poi fuggivano col bottino (90mila euro complessivi) e tentavano quindi di cancellare ogni traccia dando l’auto alle fiamme.