Con l’avvio della bella stagione partiranno le attività di ParkinsONsail, il progetto ideato dal Consorzio Beata Chiara in collaborazione con la società sportiva MattiXFede, finanziato dall’assessorato al Welfare nell’ambito dell’avviso pubblico “Creatività e movimento oltre le barriere”.
Si tratta di un’iniziativa innovativa che prevede la partecipazione di dodici persone tra i 25 e i 55 anni, ammalatesi precocemente del morbo di Parkinson, a un percorso teorico-pratico che consentirà loro di apprendere le norme e le tecniche di base del governo di una imbarcazione a vela e che culminerà con la partecipazione a una regata.
“ParkinsONsail è un progetto molto bello – commenta l’assessora al Welfare Francesca Bottalico – che utilizza l’esperienza dello sport nautico per eccellenza per offrire a persone giovani, malate di Parkinson, la possibilità di vivere una serie di stimoli – fisici, psicologici ed emozionali – che possono contribuire a migliorare la percezione di sé. Troppo spesso le malattie vengono affrontate solo dal punto di vista clinico, mentre un approccio che metta la persona, e non il paziente, al centro di un percorso complessivo può rivelarsi ben più incisivo per la qualità della vita dei malati.
Non appena il meteo lo consentirà inizieranno le uscite in barca a vela: seguiremo attentamente l’andamento di questo progetto, che interpreta perfettamente la nostra idea di welfare inclusivo e generativo di nuove possibilità”.
Come noto, infatti, le terapie farmacologiche, chirurgiche e riabilitative dal morbo di Parkinson riescono a migliorare i sintomi motori della malattia e la loro gestione, ma risultano meno efficaci sul complesso dei sintomi di natura non motoria. Se le terapie classiche agiscono sul decorso della malattia, molto resta da fare per migliorare la qualità della vita delle persone che soffrono di questa patologia, evitando che queste possano chiudersi in se stesse fiaccate da una condizione invalidante non soltanto per il corpo.
I lavori scientifici dell’ultimo decennio e le esperienze cliniche hanno dimostrato che le attività sportive praticate in maniera coinvolgente sono in grado di migliorare sensibilmente la gestione di sintomi come l’apatia, l’ansia, la depressione, la paura nonché le alterazioni posturali e i disturbi della coordinazione motoria che influiscono in misura considerevole sulla qualità della vita dei pazienti. Una seppur breve esperienza di attività in mare può costituire, perciò, uno stimolo ideale per una persona affetta da Parkinson, nonché un’esperienza costruttiva e utile a rinforzare le difese stimolando la neuroprotezione, la genesi di nuove vie e reti neurali con effetti positivi sullo stato psicofisico dell’ammalato. I risultati attesi sono – da subito – un miglioramento dei sintomi e la sperimentazione efficace di comportamenti nuovi e positivi nella gestione delle situazioni di vita futura: una sorta di terapia complementare.
Per informazioni e iscrizioni: 389 7693100