La Pasqua del Bari è un allenamento mattutino allo stadio San Nicola. E’ una nuova vigilia, in vista di una Pasquetta in campo. E’ una delusione da trasformare in soddisfazione. Non c’è sosta per i Galletti, dopo l’inattesa ma meritata sconfitta di Ascoli. Domani la squadra di Fabio Grosso fa visita all’Avellino, per il recupero del match valido per la 29sima giornata e rinviato per la morte di Davide Astori lo scorso 4 marzo.
Da un lato, ci sarà una squadra – il Bari – che fino a pochi giorni fa vedeva da vicino il secondo posto e la possibilità di agganciare la promozione diretta in serie A e che all’improvviso è stata sbalzata più lontano dai sogni, malgrado il ko di Ascoli abbia interrotto una serie utile di 7 partite. Dall’altra, una squadra – l’Avellino – che lotta per non retrocedere, è in serie negativa da 5 incontri (3 pareggi e 2 sconfitte), ha vinto una sola volta negli ultimi 10, ma è anche stato capace di pareggiare in casa della capolista Empoli, in questo periodo di “vacche magre”.
Calcisticamente, la Pasqua del Bari è un sabato del villaggio speciale. Per evitare di guardare troppo negli specchietti retrovisori (il Carpi, nono, è a soli tre punti) Cissè e compagni devono battere l’Avellino, giocando come nei giorni migliori. “Sappiamo anche le nostre qualità e vogliamo esprimerle come troppo poco abbiamo fatto nell’ultima partita di Ascoli” ha detto Grosso alla vigilia. E ancora: “Veniamo da una delusione che vogliamo trasformare in una soddisfazione in una partita difficile come quella di Avellino”. In casa dei campani i biancorossi hanno vinto due sole volte in 17 incontri, l’ultima per 2-1 il 23 novembre 2003 (doppietta di Spinesi). Servirà l’abito della festa, quello che il Bari vuole cucirsi.