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Bari, il “no all’abbattimento dei cinghiali”: gli animalisti contro il centrodestra

Pubblicato da: redazione | Ven, 30 Marzo 2018 - 16:15

“No alla richiesta del centrodestra di abbattere i cinghiali”. L’appello è delle associazioni baresi animaliste Animal Law, LAV, ENPA e Nati per amarti in risposta alla richiesta del centrodestra in Consiglio comunale di intervenire con l’abbattimento dei cinghiali che ormai raggiungono i centri abitati del San Paolo, di Palese e Fesca.

“Le istituzioni – scrivono in un comunicato – hanno il dovere di intervenire con metodi ecologici e non cruenti, come previsto dalla legge. Se non si individuano ed eliminano le cause della proliferazione, anche l’eventuale abbattimento risulterebbe inutile e sarebbe soltanto un palliativo temporaneo. Nelle aree urbane è necessario eliminare tutto ciò che può attirare gli animali, vale a dire il cibo e quindi i cassonetti (come già indicato dall’Ispra a gennaio), attraverso la raccolta dei rifiuti porta a porta. A ciò si aggiunge l’importanza di formare i cittadini su come comportarsi in caso di incontri ravvicinati: ad esempio, i cani vanno tenuti al guinzaglio, perché spesso rincorrono i cinghiali, che si sentono aggrediti e per tutta risposta caricano il cane e il proprietario. Anche abbassare i limiti di velocità e segnalare il pericolo con cartelli è utile per evitare incidenti, così come si può pensare di recintare alcune zone, se necessario”.
“In aree extraurbane – continuano –  bisogna ricordare che il lupo è tornato a popolare la Puglia e quindi contribuirà al contenimento dei cinghiali; inoltre, i cacciatori uccidono gli individui più anziani ma così lasciano che i giovani (più difficili da controllare) prendano il loro posto. La strada della caccia, quindi, non è quella giusta da percorrere.
Lo strumento dell’ordinanza sindacale, infine, dovrebbe essere una misura d’emergenza e non strutturale. Se non si interviene alla radice del problema, questo riemergerà ciclicamente. Anche la proposta di legge regionale n° 568/A recante “Norme in materia di danni provocati dalla fauna selvatica, di tutela dell’incolumità pubblica e dell’ordine economico”, in discussione in queste settimane al Consiglio Regionale della Puglia, presenta numerose criticità che vorremmo sottolineare nella sede competente e non è risolutiva del problema”.

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