“Abbiamo tentato di contrastare in tutti i modi l’approvazione del bilancio di previsione 2018. Incollando in aula consiliare il sindaco e la sua maggioranza sgangherata, per oltre 15 ore continuative. E proponendo 27 emendamenti finalizzati a migliorare un pessimo bilancio di previsione e a rappresentare che molto altro si poteva fare. Dalla riduzione di migliaia di euro di sprechi che ogni anno si continuano a registrare (tra gli altri 11 mila euro per acquisto di fioriere antiterrorismo…) alla rimodulazione delle spese verso le vere priorità della città (sicurezza urbana, disoccupazione giovanile, sostegno ai più bisognosi)”. A parlare sono i consiglieri di opposizione Giuseppe Carrieri, Filippo Melchiorre, Fabio Romito e Michele Caradonna all’indomani dell’approvazione del bilancio del Comune di Bari.
“La maratona notturna che abbiamo imposto – spiegano – ha certificato i minimi numeri della maggioranza consiliare che sostiene il sindaco (senza i transfughi eletti nel centrodestra non c’é piú maggioranza) e consentito di non approvare un altro pessimo atto: il regolamento comunale che prevedeva di ridurre il numero delle rate (da 120 a 36) per i morosi tributari incolpevoli. E che autorizzava la riscossione della tassa rifiuti prima della formale approvazione delle tariffe da parte del consiglio comunale. Un regolamento contro gli interessi dei Cittadini Baresi e a vantaggio della burocrazia comunale. Il bilancio del 2018 della città di Bari conferma e ratifica l’elevato livello della spesa corrente, circa 380 milioni di euro. E sopratutto l’inaccettabile livello delle tasse locali: a Bari (tra imu-tari-add.irpef) mediamente una famiglia paga circa 2.500 euro annui, mentre a Bolzano la metá! A fronte di servizi e di reddito, nettamente migliori e superiori. Ecco perché anche il bilancio previsionale 2018 di Decaro, è stato da noi bocciato su tutti i fronti”.
Sulla questione interviene anche la consigliera comunale Irma Melini. “La maggioranza di Decaro perde pezzi, sicuramente non è più quella che ha vinto le elezioni del 2014 anche perché va avanti grazie alla “stampella” di chi è stato eletto nel centrodestra. Questo è il dato che emerge da un Consiglio comunale che è stato protratto forzatamente fino alle cinque di mattina perché la maggioranza, con tutto il rimescolamento di casacche, non poteva garantire il numero legale nella giornata di oggi. Il simbolo del fallimento del Piano triennale a firma dell’assessore Galasso è la passerella pedonale di viale Imperatore traiano, punto di unione tra due quartieri come Japigia e Madonnella. Un’opera che ogni anno l’assessore vanta essere in procinto di riqualificazione e che puntualmente resta abbandonata.
È stato accolto come raccomandazione il mio ordine del giorno che prevedeva l’anticipo dal 2019 al 2018 del rifacimento di Piazza Umberto I. Accolta come raccomandazione dal sindaco perché è evidente che il contenzioso in essere con la Salimei per l’affidamento della progettazione anche di Piazza Umberto I, oltre la Via Sparano, sta portando via del tempo. Un pasticcio questo tutto in salsa barese. Delusa – conclude – che non sia passato l’ ordine del giorno a firma Melini-DiPaola, che prevedeva un impegno da parte della civica amministrazione per la messa in sicurezza ad horas dello stadio San Nicola. Lieta che sia invece è stato accolto la richiesta di adeguamento e climatizzazione delle due postazioni dei vigili urbani all’interno di Palazzo di città”.