Sconto o esenzione sulla Tari (Tassa sui rifiuti urbani) per gli esercizi commerciali che dismettono le slot machine. E’ l’obiettivo che si prefigge l’amministrazione comunale di Bari dopo l’ordine del giorno approvato ieri sera all’unanimità nel Consiglio comunale. Con l’ok al documento il sindaco Antonio Decaro e la Giunta “si impegnano a verificare la possibilità di modificare entro la fine del 2018 – si legge nel documento approvato – il regolamento per l’istituzione e l’applicazione della tassa sui rifiuti, prevedendo specifiche agevolazioni (riduzioni-esenzioni) per le utenze non domestiche che dismettono apparecchi da gioco d’azzardo nei propri locali”.
Il primo firmatario dell’ordine del giorno è il consigliere di minoranza Giuseppe Carrieri, che ha trovato dopo un breve dibattito l’assenso di tutti i colleghi. L’amministrazione comunale cercherà così soluzioni per contrastare la piaga della ludopatia, contro la quale si battono diverse associazioni e centri dislocati in tutta la regione. Un fenomeno che ha visto nel 2016 spendere nella sola città di Bari 257, 6 milioni di euro. Tra bar e tabaccherie della provincia la somma andata a finire nelle oltre 6 mila scatole “infernali” supera gli 800 milioni di euro (825 per l’esattezza).
La speranza è che l’eventuale misura serva a porre un minimo argine a quella che è oramai considerata una vera e propria piaga sociale sulla quale, paradossalmente, a guadagnarci è proprio lo Stato. Paradosso che porta un ente, il Comune, a dover in qualche modo porre rimedio a un danno procurato dalla stessa macchina statale, in una sorta di schizofrenia amministrativa.