“Posto che Coldiretti ha sempre ritenuto che il numero dei Gal in Puglia fosse eccessivo – risponde il presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele, alle prese di posizione degli ultimi giorni – linea condivisa dalla stessa Regione Puglia, tant’è che alcuni tra i 23 Gruppi di azione locale hanno dovuto fare ricorso al Tar per poter continuare ad esistere, nelle citate riunioni di partenariato Coldiretti Puglia ha chiesto che ai Gal fosse assegnato solo il 5% delle risorse totali del Psr, minimo imposto da Bruxelles. Invece, la somma è stata quasi raddoppiata. E’ utile ricordare che il partenariato ha solo un ruolo di consultazione e non di decisione. Davanti allo scenario attuale che nessuno avrebbe potuto immaginare fino a 2 anni fa, fatto di 4mila giovani delusi perché mancano le risorse per poter realizzare i propri sogni, 2500 imprese agricole che non possono investire perché le risorse sono risultate insufficienti e di agricoltori senza reddito da 4 anni per colpa della Xylella, sorprende che non ci si voglia assumere la responsabilità di mettere mani a tutto e non solo a ciò che conviene”.
Da rilevare che gli interventi dei Gal sono scarsamente rivolti al settore agricolo – aggiunge Coldiretti Puglia – con risorse che nella maggior parte dei casi sono utilizzate dal Pubblico, come per esempio per piccoli interventi comunali.
“La rimodulazione non si deve fare solo a discapito di misure che sono pur sempre destinate all’imprenditoria agricola – precisa il direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti – perché il Psr è e deve rimanere uno strumento economico a disposizione delle aziende agricole. Sono stati destinati 158 milioni ai 23 Gal, su una misura in cui circa il 20% dell’importo totale, oltre 30 milioni di euro, può essere rendicontato per spese generali. Si finanziano così apparati burocratici e collaboratori di varia provenienza, superando tutte le distinzioni fra politica ed amministrazione e ancora seminari, workshop e altre attività di promozione inutili, sottraendo risorse ai giovani che vogliono lavorare in agricoltura, agli investimenti delle imprese agricole e alle attività da avviare nei territori colpiti dalla Xylella. Se tecnicamente e giuridicamente si potrà ridimensionare la dotazione, dovrà essere fatto senza se e senza ma. La Coldiretti vigilerà a tutti i livelli affinché il percorso venga verificato e attuato e le dimissioni di Coldiretti da tutti i Gal sono già firmate e pronte ad essere inviate se tale percorso non sarà responsabilmente condiviso”.
Inoltre, fino a quando l’assessorato all’Agricoltura non avvierà l’istruttoria delle domande già presentate per gli investimenti – aggiunge Coldiretti Puglia – e non pubblicherà le graduatorie definitive delle domande presentate dai giovani e dagli agriturismi, non si avrà contezza dei progetti realmente finanziabili e non si potrà procedere allo scorrimento delle graduatorie. Un gap burocratico che poteva e può essere superato – conclude Coldiretti Puglia – dalla piena applicazione della semplificazione amministrativa, attraverso la delibera di applicazione dei ‘SuperCaa’, attuabile da tutte le forze di rappresentanza.