Vittoria pesante, sofferta, a rischio fino agli ultimi secondi ma preziosissima e meritata quella della Waterpolo Bari. I biancorossi hanno battuto questo pomeriggio la diretta concorrente Telimar Palermo per 10 a 9 al termine di una battaglia agonistica a tratti entusiasmante che ha visto prevalere i ragazzi allenati da Antonello Risola grazie a un finale quasi commovente, vinto grazie al carattere e alla voglia matta di conquistare i tre punti. Al termine di questa 14esima giornata di serie A2 (girone Sud) di pallanuoto, la Waterpolo Bari si porta a quota 15 punti in classifica, quattro in più dei rivali siciliani ma ancora in zona play out in coabitazione con Muri Antichi Catania, autrice di una clamorosa rimonta a Pescara. Quella di oggi è stata una partita che i tifosi dello Stadio del Nuoto di Bari ricorderanno a lungo. Dopo averla condotta per oltre metà del suo tempo anche con più tre, la Waterpolo sembrava essersela fatta sfuggire, col soprasso e il vantaggio Palermo conservato fino a tre minuti e mezzo dal termine. Ma lo spirito di capitan Daniele Di Pasquale e compagni ha prevalso e si è concretizzato prima con due bordate vincenti in diagonale, una da destra e l’altra da sinistra, di Roberto Santamato, e poi con una difesa strenua che ha contribuito a vanificare due attacchi consecutivi degli avversari, uno addirittura con due uomini in più, a una manciata di secondi dal termine. Così, una Waterpolo rabberciata, con assenze pesanti (Palmisano, Patti e Sassanelli), Padolecchia in acqua con una vistosa fasciatura alla spalla sinistra e Provenzale (prova superlativa la sua, con cinque gol splendidi e tante giocate importanti) espulso a un minuto dal termine, è riuscita a conquistare tre punti fondamentali per la sua corsa salvezza.
Nel primo tempo scende una Waterpolo dapprima contratta ma poi determinata e sicura di sé che, dopo aver subito il vantaggio di Giliberti (azione in superiorità numerica) ha ribaltato il risultato con apparente facilità. La prima rete arriva a 3’ e 5” dalla sirena con azione da uomo in più, buon giro palla, assist di Provenzale e conclusione vincente di Di Pasquale. A 2’ dalla sirena arriva il vantaggio: ancora bel giro palla e Provenzale sul primo palo batte Sansone. A 1’e 23” dalla fine è l’altro numero uno in acqua, Tramacera, a strappare gli applausi dell’impianto di via Maratona con un doppio intervento su altrettante conclusioni a colpo sicuro degli avanti siciliani. La Waterpolo ne approfitta, riparte, guadagna ancora la superiorità numerica e Provenzale va in gol. Il bomber biancorosso sfiora sul filo della sirena il 4 a 1 ma la sua palombella colpisce la parte superiore della traversa palermitana ed esce.
Nel secondo parziale ci si attende una Waterpolo ancora padrona del campo. Ma non è così. Palermo inizia a nuotare forte e a servire al meglio i suoi attaccanti. Locascio accorcia subito le distanze. Risponde a 3’ e 16” la Waterpolo con Santamato servito con astuzia da Di Pasquale dopo aver guadagnato un fallo da posizione di centroboa. A 4’ e 11” arriva il massimo vantaggio Waterpolo. Ancora Di Pasquale protagonista e bravo a ottenere la massima punizione, eseguita alla perfezione da Provenzale (portiere a sinistra palla a destra), per il 5 a 2. La partita sembra davvero pendere dal versante biancorosso, ma in una manciata di secondi cambia tutto. Palermo accorcia ancora le distanze e lo fa al primo assalto con Fabiano. I biancorossi in controfuga portano Santamato a tu per tu con Sansone ma il numero otto colpisce la traversa. Dall’altra parte Palermo è brava a manovrare e liberare il suo di numero otto, De Caro, che batte Tramacera, porta i siciliani a meno uno e riapre completamente la partita.
Al cambio campo è Palermo a mostrare più sicurezza nei propri mezzi, nonostante la Waterpolo riesca a portarsi di nuovo sul più due al primo assalto, con una grande conclusione di Provenzale dalla distanza. Segue una fase confusa dell’incontro con una serie di capovolgimenti di fronte, molti scontri in acqua e un botta e risposta nel risultato. Lo Cascio sfrutta la superiorità numerica e riporta sotto i suoi dopo un minuto. Risponde la Waterpolo ancora con Provenzale (conclusione vincente con uomo in più). Ma dall’altra parte, a 1’ e 36” dalla sirena, Di Patti va in gol con una conclusione al volo, servito molto bene sotto rete dai un compagni. A 13” dalla sirena Palermo pareggia: azione confusa sotto la porta biancorossa e pallonetto beffardo di Fabiano.
Nell’ultimo parziale si accende la battaglia agonistica in acqua e l’incontro diventa ancora più spettacolare e teso. A 6’ e 52” dal termine Lissica trova una palombella incredibile dalla lunga distanza e fa 8 a 7 Palermo. A 5’ e 19” dalla fine arriva la risposta della Waterpolo con un grande giro palla in superiorità numerica e splendida rete di Scamarcio servito da Santamato. A 4’ i biancorossi hanno la possibilità di tornare in vantaggio ma sprecano l’occasione dell’umo in più. De Caro, invece, non sbaglia, e a 3’ e 34” riporta Palermo avanti. La rete potrebbe spezzare definitivamente l’equilibrio ma la reazione della Waterpolo è veemente. A 1’ e 41” sul filo dei 30 secondi a disposizione per l’azione, Santamato trova una splendida rete con un diagonale da destra verso sinistra che termina sotto l’incrocio dei pali difeso da Sansone. È 9 a 9. Passano meno di 40” e il talento biancorosso si ripete, questa volta da sinistra verso destra, con bolide che piega le mani del numero uno siciliano e s’insacca tra il tripudio dello Stadio del Nuoto. Ma la partita non è ancora finita. Provenzale è espulso definitivamente assieme a Giliberti, giocatore in panchina del Telimar. E gli ospiti hanno due occasioni enormi per pareggiare. La prima col doppio uomo in più e la seconda a sette secondi dalla sirena finale. In entrambe le occasioni è eroica la difesa barese e poco lucido l’attacco palermitano. La partita termina 10 a 9 con il pubblico e i giocatori in delirio. La corsa verso la salvezza è ancora in salita ma vede la Waterpolo pronta ad affrontarla fino alla fine. A cominciare dalla trasferta del 7 aprile prossimo contro Roma Arvalia (in mezzo c’è la pausa pasquale).